Hollywood è teatro di una delle più cruente battaglie corporate della sua storia recente.
Al centro della tempesta c’è Warner Bros., uno degli studios più iconici dell’industria cinematografica, conteso tra due giganti che rappresentano visioni opposte del futuro dell’intrattenimento: Netflix, l’impero dello streaming che ha riscritto le regole del gioco, e Paramount, il consorzio guidato da Skydance che promette tradizione e continuità aziendale.
Il Consiglio di Amministrazione di Warner Bros. ha preso posizione con una dichiarazione inequivocabile: l’offerta ostile presentata da Paramount l’8 dicembre viene respinta al mittente. “I termini dell’offerta di Netflix sono superiori. L’offerta di Paramount offre un valore inadeguato e comporta significativi rischi e costi per Warner”, recita la comunicazione ufficiale del board, che ha esortato gli azionisti a non farsi sedurre dalla controproposta.
Ma cosa rende l’offerta di Netflix così irresistibile? I numeri parlano chiaro. L’accordo di fusione annunciato il 5 dicembre prevede l’acquisizione completa di Warner Bros., compresi i suoi leggendari studi cinematografici e televisivi, HBO Max e HBO, per una quotazione di 27,75 dollari per azione. Il valore aziendale complessivo dell’operazione tocca gli 82,7 miliardi di dollari, una cifra che definisce i nuovi confini del potere nell’industria dell’entertainment.
Paramount aveva tentato il colpo di mano con una proposta a 30 dollari per azione, puntando sulla liquidità immediata e sulla promessa di mantenere l’unità aziendale. Una strategia che sulla carta sembrava vincente, ma che non ha convinto il CdA di Warner. I rischi nascosti dietro quell’offerta apparentemente più generosa hanno fatto pendere la bilancia dalla parte del colosso dello streaming.
La risposta di Netflix non si è fatta attendere. In una lettera agli azionisti di Warner Bros. Discovery, i co-CEO Ted Sarandos e Greg Peters hanno espresso soddisfazione per la raccomandazione del board, trasformando quella che poteva essere una semplice comunicazione corporate in un manifesto programmatico. “Il consiglio di Warner ha ribadito che l’accordo con Netflix è superiore e che la nostra acquisizione è nel miglior interesse degli azionisti”, si legge nel documento che traccia la rotta del futuro.
La visione di Netflix va oltre i freddi calcoli finanziari. “Netflix e Warner Bros. si completano a vicenda”, dichiarano i vertici della piattaforma, disegnando un ecosistema integrato dove lo streaming si sposa con la tradizione cinematografica. L’impegno più significativo riguarda la distribuzione: i film di Warner continueranno ad arrivare nelle sale con una finestra di distribuzione tradizionale, garantendo al pubblico mondiale l’esperienza del grande schermo prima dell’approdo sulla piattaforma.
Questa promessa rappresenta un punto di svolta cruciale. Netflix, storicamente accusato di aver cannibalizzato il cinema tradizionale, si impegna a preservare l’esperienza teatrale, mentre HBO manterrà la sua identità concentrandosi su produzioni televisive di prestigio. Un equilibrio delicato tra innovazione e tradizione che potrebbe ridefinire gli standard dell’industria.
Il processo competitivo che ha portato a questa scelta non è stato una semplice asta al rialzo. “Si è trattato di un processo competitivo che ha prodotto il miglior risultato per consumatori, creatori, azionisti e l’industria dell’intrattenimento in generale”, sottolineano Sarandos e Peters. La posta in gioco supera il controllo di uno studio: si tratta di decidere quale modello di business guiderà Hollywood nel prossimo decennio.
L’entusiasmo di Netflix traspare da ogni riga della lettera agli azionisti. “Acquisendo Warner saremo in grado di offrire al pubblico e ai creatori più scelta, valore e opportunità. Questa transazione è fondamentalmente a favore dei consumatori, dell’innovazione e dei creatori”, concludono i co-CEO, delineando un futuro dove serie e film di qualità incontrano una distribuzione capillare che abbraccia case e cinema.
Per Paramount, questa bocciatura rappresenta una battuta d’arresto significativa in una partita che sembrava ancora aperta. Il consorzio guidato da Skydance aveva scommesso sulla capacità di convincere gli azionisti con denaro contante e stabilità, ma il CdA di Warner ha preferito la sinergia strategica e la visione a lungo termine offerta da Netflix.
Mentre la battaglia legale e finanziaria potrebbe non essere ancora conclusa, la posizione del Consiglio di Amministrazione segna un punto di non ritorno. Warner Bros., lo studio che ha dato vita a icone del cinema come Batman, Harry Potter e la DC Comics, si prepara a entrare nell’orbita di Netflix, ridisegnando la mappa del potere a Hollywood e promettendo una nuova era dove streaming e tradizione cinematografica non sono più antagonisti, ma alleati nella missione di raccontare storie che emozionano il mondo.