Mentre l’industria cinematografica contemporanea continua la sua corsa frenetica tra acquisizioni miliardarie e fusioni che ridisegnano gli equilibri del potere, c’è una Hollywood che resiste al tempo con la stessa forza magnetica di settant’anni fa.
Ed è proprio quella Hollywood, quella degli anni d’oro, del bianco e nero luminoso e del Technicolor vibrante, che sta per trovare una nuova casa accessibile a tutti. Dal 20 dicembre, RaiPlay inaugura la collezione Grandi Classici di Hollywood, una rassegna che non è solo un omaggio nostalgico ma un vero e proprio manifesto culturale. Otto film che hanno definito il linguaggio cinematografico mondiale, opere che continuano a parlare al pubblico con una forza emotiva intatta, nonostante i decenni trascorsi. E tutto completamente gratuito.
In un’epoca in cui trovare i grandi classici del cinema richiede spesso una ricerca certosina tra i listini delle piattaforme streaming a pagamento, l’iniziativa della Rai rappresenta un gesto di democrazia culturale. Perché se è vero che le rassegne cinematografiche nei cinema stanno vivendo una fortunata rinascita, portando sul grande schermo i capolavori restaurati, è altrettanto vero che non tutti possono permettersi di inseguire questi eventi speciali.
La collezione si apre con Gilda, il film del 1946 diretto da Charles Vidor che ha consegnato alla storia del cinema una delle immagini più iconiche mai realizzate: Rita Hayworth che si toglie un lungo guanto nero cantando “Put the Blame on Mame”. Un noir erotico ambientato a Buenos Aires, dove passione, gelosia e tradimento si intrecciano in un triangolo amoroso esplosivo tra Johnny, il suo capo Frank e la fatale Gilda. È il film che ha trasformato la Hayworth nel simbolo supremo del fascino hollywoodiano.
Accanto a lei, nella raccolta trova spazio La signora del venerdì, la brillante commedia del 1940 firmata da Howard Hawks con una coppia d’oro come Cary Grant e Rosalind Russell. Dialoghi fulminanti, ritmo serrato e una protagonista femminile che anticipa di decenni le conquiste del cinema moderno: una giornalista brillante e indipendente che deve scegliere tra l’amore per il suo ex marito manipolatore e una nuova vita tranquilla.
Ma il cuore pulsante della collezione è probabilmente Da qui all’eternità, il capolavoro di Fred Zinnemann del 1953 che ha conquistato otto Oscar. Ambientato nella base militare di Pearl Harbour nei giorni precedenti l’attacco giapponese, il film intreccia storie d’amore impossibili, amicizie virili e drammi personali con una maestria narrativa senza tempo. La scena del bacio in spiaggia tra Burt Lancaster e Deborah Kerr, con le onde che si infrangono sui loro corpi, è entrata nell’immaginario collettivo come archetipo della passione cinematografica.
Non manca il musical con Funny Girl, il film del 1968 diretto da William Wyler che ha consegnato a Barbra Streisand il suo primo Oscar come migliore attrice. La storia romanzata della cantante e ballerina Fanny Brice è un’epopea di ambizione, successo e sacrifici sentimentali, interpretata con una potenza vocale ed emotiva che ancora oggi lascia senza fiato.
La rassegna include anche titoli meno celebrati ma altrettanto significativi: Incantesimo, la biografia romanzata del pianista Eddie Duchin con Tyrone Power e Kim Novak; Avventurieri dell’aria, un altro gioiello di Howard Hawks con Cary Grant nei panni di un pilota tormentato; La ragazza del secolo, la commedia diretta da George Cukor con Judy Holliday; e L’ammutinamento del Caine, il potente dramma marittimo con Humphrey Bogart nel ruolo del capitano paranoico Queeg.
Questa iniziativa si inserisce nell’offerta natalizia di RaiPlay, che punta a offrire un ventaglio di contenuti per accompagnare il pubblico durante le festività. Ma al di là della strategia di programmazione, c’è un valore più profondo: restituire dignità e visibilità a un patrimonio che rischia di essere dimenticato dalle nuove generazioni, schiacciate dall’algoritmo dell’eterno presente.
Perché questi non sono semplicemente “vecchi film”. Sono le fondamenta su cui si è costruito tutto il cinema successivo. Sono le opere che hanno inventato gli archetipi, codificato i generi, plasmato le star e definito cosa significa raccontare storie per immagini. Guardare Gilda oggi significa capire da dove viene ogni femme fatale contemporanea. Vedere La signora del venerdì è scoprire che la screwball comedy degli anni Quaranta aveva già una modernità che molti film attuali non possiedono.
E mentre l’industria cinematografica guarda al futuro con incertezza, interrogandosi su quale volto assumerà la nuova Hollywood post-fusioni, quella di una volta continua a brillare con uno splendore immutato. Dal 20 dicembre, su RaiPlay, quel fascino sarà a portata di click. Gratuito, accessibile, immortale.