Ci sono progetti che nascono nell’ombra degli studios, alimentati da sussurri tra i corridoi e da conversazioni riservate. Poi, improvvisamente, esplodono alla luce del sole con la forza di un fulmine.

È quello che è successo quando Adam Driver ha rivelato pubblicamente l’esistenza di un film di Star Wars che avrebbe dovuto riportare sullo schermo Kylo Ren, il personaggio più tormentato e affascinante della trilogia sequel. E Daisy Ridley, l’interprete di Rey, ha finalmente raccontato la sua versione dei fatti.

“Conoscevo solo un pezzo della storia. Avevo sentito delle voci”

ha confessato l’attrice britannica in un’intervista a IGN.

“Ho molti amici nella troupe, quindi certe cose viaggiano sempre in quel modo. Ma quando la notizia è uscita ufficialmente, ho pensato: ‘Oh mio Dio!’ Ed è stato lui stesso a dirlo, giusto? È stato divertente perché… wow, Adam lo sta dicendo davvero, ed è stata la grande sorpresa dell’anno.”

Il progetto in questione portava il titolo provvisorio di The Hunt for Ben Solo e avrebbe dovuto essere diretto nientemeno che da Steven Soderbergh, regista premio Oscar noto per la sua capacità di mescolare cinema d’autore e appeal commerciale. L’idea era ambiziosa: esplorare il destino di Ben Solo dopo gli eventi di The Rise of Skywalker, dove il personaggio apparentemente muore dopo aver compiuto il suo arco di redenzione salvando Rey.

Ma come può tornare un personaggio morto? Questa era esattamente la domanda che Bob Iger e Alan Bergman, vertici di Disney, si sono posti quando Lucasfilm ha presentato il progetto. Driver stesso ha spiegato in un’intervista all’Associated Press:

“Sono sempre stato interessato a fare un altro Star Wars. Ne avevo parlato già dal 2021. Kathleen Kennedy mi aveva contattato. Ho sempre detto: con un grande regista e una grande storia, ci sarei stato in un secondo. Amavo quel personaggio e amavo interpretarlo.”

L’attore aveva sviluppato un’idea insieme al team di Lucasfilm, convinto che la storia del suo Ben Solo avesse ancora molto da raccontare. Soderbergh era salito a bordo, entusiasta del potenziale narrativo. Ma quando il progetto è arrivato sulla scrivania di Iger, la risposta è stata un secco no. “Non vedevano come Ben Solo potesse essere vivo,” ha rivelato Driver, lasciando trasparire una punta di delusione.

La decisione ha interrotto bruscamente lo sviluppo del film, nonostante il pieno supporto di Lucasfilm. È una dinamica che racconta molto delle tensioni creative all’interno dell’universo Star Wars contemporaneo, dove visione artistica e strategia aziendale spesso si scontrano. E mentre Hollywood è piena di progetti che non vedono mai la luce, questo aveva qualcosa di diverso: un regista visionario, una star disposta a tornare, e un personaggio che il pubblico aveva imparato ad amare nonostante le sue scelte oscure.

Quando la notizia è trapelata pubblicamente, i fan hanno reagito con un’ondata di passione raramente vista. Petizioni online, campagne sui social media, hashtag che scalavano le tendenze: l’internet si è mobilitato per salvare The Hunt for Ben Solo. E Ridley ha osservato questo fenomeno con genuino apprezzamento.

“Amo davvero quando c’è un collettivo di positività”

ha dichiarato l’attrice.

“Il modo in cui internet sembra essersi radunato per cercare di farlo accadere. Penso sia fantastico per tutti noi. È bello per noi essere tutti uniti su qualcosa in un modo davvero positivo. Ovviamente, tutti sanno che era un personaggio molto popolare, ma è stato anche bello pensare: ‘Wow, la gente ci tiene davvero e vuole questo.’ Mi piace quando le persone uniscono le forze, scusate il gioco di parole, da tutto il mondo, persone di ogni tipo.”

La dinamica tra Rey e Kylo Ren è stata il cuore pulsante della trilogia sequel, una relazione complessa intessuta di conflitto, attrazione e connessione attraverso la Forza. Il legame tra i due personaggi ha trasceso la semplice dialettica bene-male, esplorando zone grigie che hanno diviso e appassionato i fan. L’idea di rivedere questi due universi narrativi intersecarsi nuovamente, magari in una storia che esplora davvero le conseguenze della redenzione di Ben, ha un potenziale cinematografico innegabile.

Ridley stessa è destinata a tornare nell’universo di Star Wars con un nuovo film sequel che la vedrà riprendere il ruolo di Rey. Il progetto ha attraversato diversi cambi di sceneggiatori durante il suo sviluppo, segno che Lucasfilm sta cercando di trovare la formula giusta per continuare la storia della giovane Jedi. Ma l’ombra di ciò che avrebbe potuto essere The Hunt for Ben Solo aleggia ora come un fantasma nella galassia lontana lontana.

La rivelazione di Driver ha sollevato il velo su un aspetto spesso invisibile dell’industria cinematografica: i progetti che muoiono nelle sale riunioni, le storie che non verranno mai raccontate, i film che esistono solo come possibilità. Ma ha anche dimostrato che quando un’idea risuona abbastanza forte, quando tocca le corde giuste nel cuore del pubblico, può generare un’energia che va oltre il semplice consumo passivo di intrattenimento.

Resta da vedere se la pressione dei fan e il sostegno pubblico di Driver e Ridley potranno cambiare le carte in tavola. Disney e Lucasfilm hanno dimostrato in passato di saper ascoltare il pubblico, ma anche di mantenere una direzione strategica precisa per il franchise. Nel frattempo, The Hunt for Ben Solo rimane sospeso in quello strano limbo creativo dove vivono le grandi idee non realizzate, un promemoria che anche in una galassia di infinite possibilità, non tutte le storie trovano la loro strada verso lo schermo.

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