Il regista siciliano Giuseppe Tornatore — noto per capolavori che spaziano tra fiction e memoria — si spinge oggi oltre i generi tradizionali con un approccio “ibrido” per narrare la vita dell’imprenditore umbro Brunello Cucinelli.

L’anteprima del documentario si è tenuta al Teatro 22 di Cinecittà, lo studio storico del cinema romano, segnando l’inizio di un percorso che promette un ritratto profondo e innovativo. Non si tratta di una classica biografia in forma lineare: Tornatore sceglie di mescolare materiali d’archivio, ricostruzioni cinematografiche, interviste e momenti simbolici, in un equilibrio tra realtà e immaginario. Secondo il regista, questa sperimentazione narrativa è il modo migliore per rendere la complessità di una vita intera, fatta di scelte imprenditoriali ma anche di valori profondi.

Al centro del film c’è una metafora potente: una partita a carte — un mazzo, un tavolo, un avversario invisibile — che rappresenta il filo rosso della narrazione. È da questa immagine evocativa che si dipanano le fasi della vita di Cucinelli: dall’infanzia nel borgo umbro di Solomeo, alla creazione di un impero del Made in Italy, fino alla dimensione più intima del rapporto con le proprie origini.

Alternando fiction, interviste, archivi e ricordi, il film sfida la distinzione classica tra documentario e cinema di finzione, creando un linguaggio ibrido — e per questo particolarmente adatto a raccontare una vita fatta di slanci, contrasti e umanità.

Questo documento-film non è solo la celebrazione di un successo imprenditoriale, ma soprattutto un ritratto umano. Cucinelli emerge non soltanto come magnate del cashmere e dell’eleganza italiana, ma come personaggio segnato dall’identità del suo borgo, dalla tradizione, dalla dignità del lavoro e da una visione etica — controcorrente nel mondo del lusso globale.

Attraverso le testimonianze di amici, collaboratori e familiari, così come ricordi d’infanzia, il film offre uno sguardo profondo su che cosa significhi crescere restando fedele a certi valori: radici, comunità, artigianalità, umanità.

Il documentario su Cucinelli — intitolato Brunello, il visionario garbato — debutterà ufficialmente nelle sale italiane il 9, 10 e 11 dicembre 2025, con una distribuzione-evento curata da 01 Distribution.

La prima italiana, come detto, si è già tenuta a Cinecittà, generando grande curiosità: molti spettatori e appassionati di moda, cinema e imprenditoria attendono di scoprire come Tornatore abbia tradotto in immagini e suoni l’anima di un progetto che unisce eleganza, spiritualità e responsabilità sociale.

Il film di Giuseppe Tornatore su Brunello Cucinelli rappresenta una sfida — e un’occasione. Una sfida rispetto ai codici tradizionali del documentario; un’occasione per raccontare una storia che va oltre il business: fatta di umanità, identità, valori. Con una costruzione narrativa originale, capace di alternare evocazione, testimonianza e introspezione, l’opera promette di restituire al pubblico non solo un ritratto di successo, ma un racconto di vita.

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