È una di quelle ingiustizie che Hollywood ancora non riesce a spiegare. Adam Sandler, attore capace di passare dalla comicità più pura al dramma più viscerale, non ha mai ricevuto una nomination all’Oscar.
Mai. Nemmeno per “Uncut Gems”, quella performance così intensa da lasciare il pubblico senza fiato per due ore filate. Ma qualcosa potrebbe cambiare molto presto. Il 5 dicembre 2025, Netflix rilascerà “Jay Kelly“, l’ultima fatica di Noah Baumbach con George Clooney protagonista, e il nome di Sandler sta già circolando con insistenza per una candidatura come miglior attore non protagonista.
In “Jay Kelly“, Sandler interpreta Ron Sukenick, il manager di lunga data della star cinematografica interpretata da Clooney. Non è il protagonista questa volta, non è la celebrità al centro della scena. È l’ombra, il confidente, l’uomo che tiene insieme i pezzi mentre il suo cliente attraversa una crisi esistenziale che mette in discussione decenni di successi e sacrifici personali. Un ruolo che Baumbach ha scritto pensando specificamente a Sandler, dopo averlo già diretto in “The Meyerowitz Stories”.
La genesi del progetto racconta molto sulla fiducia reciproca tra attore e regista. Come ha rivelato Sandler stesso in un’intervista a Vanity Fair nell’agosto 2025, Baumbach lo ha contattato senza nemmeno spiegargli di cosa parlasse il film: “Ha solo detto che stava scrivendo il nostro prossimo progetto. Non mi ha nemmeno detto di cosa si trattasse“. Una volta letto il copione, però, la risposta è stata immediata. “Il mio personaggio ama così tanto il personaggio di George, e ho pensato che sarebbe stato divertente e facile da fare con lui. E come attore che ha vissuto una vita simile a Jay Kelly, è una rappresentazione pazzesca di quanto sia accurata”.
La scelta di Sandler per questo ruolo non è casuale. Baumbach ha spiegato a Deadline che ha pensato all’attore proprio per il modo in cui gestisce la propria vita professionale e personale, integrando costantemente famiglia e amici nei suoi progetti. Le figlie di Sandler, Sunny e Sadie, appaiono regolarmente nei suoi film più recenti, da “You Are So Not Invited to My Bat Mitzvah” ai progetti della serie “Murder Mystery”. È un equilibrio che Ron Sukenick cerca disperatamente di mantenere nel film, diviso tra le esigenze del suo lavoro accanto a una superstar e il bisogno di essere presente per i suoi figli.
“Ron è come l’ombra di Jay“, ha dichiarato Baumbach. Mentre Jay Kelly affronta una notte oscura dell’anima esistenziale legata alla fama e al suo lascito come attore acclamato a livello internazionale, Ron vive “la versione più ordinaria dello stesso dramma: sono lontano dalla mia famiglia, sto cercando di fare un buon lavoro, sto anche cercando di essere un buon genitore. Come faccio? Questa è la scelta che ho fatto, o devo scegliere di nuovo, oppure no?”
Il ruolo in “Jay Kelly” rappresenta un ritorno al dramma per Sandler dopo una serie di progetti più leggeri per Netflix, ma non è certo la prima volta che dimostra il suo talento drammatico. “Funny People” di Judd Apatow lo ha visto interpretare una star del cinema in crisi, mentre “Punch-Drunk Love” di Paul Thomas Anderson ha rivelato la sua capacità di portare sullo schermo personaggi fragili e complessi. Ma è con “Uncut Gems” dei Safdie Brothers, uscito nel 2019, che Sandler ha raggiunto l’apice della sua carriera drammatica.
La sua interpretazione di Howard Ratner, il gioielliere ossessionato e autodistruttivo, è stata una masterclass di timing e intensità. Per due ore, Sandler ha tenuto il pubblico in un equilibrio precario tra empatia e repulsione, mostrando come le sue abilità comiche – il ritmo serrato, la capacità di gestire dialoghi frenetici, l’energia nervosa – potessero tradursi in pura tensione drammatica. Quella performance avrebbe meritato una nomination all’Oscar. Non l’ha ricevuta, e rimane una delle esclusioni più controverse degli ultimi anni.
Noah Baumbach lo sa bene. Il regista è celebre per i suoi script densi e le sue esplorazioni implacabili delle relazioni umane, da “Storia di un matrimonio a “Il calamaro e una balena“. Dopo aver visto cosa Sandler è stato capace di fare in “Diamanti grezzi” e dopo averlo diretto in “The Meyerowitz Stories“, Baumbach ha compreso che questo attore possiede una profondità sorprendente, spesso nascosta dietro decenni di commedie leggere e successi al botteghino.
La collaborazione tra Sandler e Netflix è stata particolarmente prolifica negli ultimi anni, spaziando dalle commedie d’azione come “Murder Mystery” e il suo sequel fino a progetti familiari come il già citato film sulla bat mitzvah. Questa versatilità dimostra quanto Sandler sia a suo agio nel muoversi tra generi diversi, ma è nel dramma che continua a sorprendere, rivelando strati di complessità che molti non si aspettano da lui.
“Jay Kelly” arriva in un momento particolare per l’industria cinematografica. Le piattaforme streaming hanno ridefinito il modo in cui i film raggiungono il pubblico e competono per i premi, e Netflix ha dimostrato negli ultimi anni di poter portare i suoi titoli fino alla notte degli Oscar. Con un cast che include George Clooney e Adam Sandler, diretto da un autore affermato come Noah Baumbach, il film ha tutti gli ingredienti per diventare un contendente serio nella stagione dei premi.
La domanda ora è: l’Academy riconoscerà finalmente il talento drammatico di Sandler? Il suo ruolo in “Jay Kelly” sembra costruito su misura per mettere in mostra tutto ciò che sa fare meglio: il controllo del ritmo, la profondità emotiva, la capacità di rendere credibili personaggi complessi e contraddittori. Ron Sukenick non è un ruolo da protagonista, ma le migliori performance non protagoniste sono spesso quelle che rimangono impresse più a lungo, quelle che aggiungono strati di significato alla storia principale.
In un mondo giusto, Sandler avrebbe già almeno una nomination all’Oscar, se non una statuetta. “Jay Kelly” potrebbe finalmente correggere questo torto. Il film arriva su Netflix il 5 dicembre 2025, e con esso arriva la possibilità di vedere uno degli attori più sottovalutati della sua generazione ricevere il riconoscimento che merita da tempo. La corsa agli Oscar è appena iniziata, e Adam Sandler potrebbe essere uno dei nomi più interessanti da seguire nei prossimi mesi.