Il Maestro racconta il suo ritorno alla vita e la forza di chi abbraccia la fragilità
Giovanni Allevi, celebre compositore e pianista, ci accompagna nel suo ritorno alla vita dopo la malattia che l’ha colpito. Le immagini in presa diretta delle prove, dei concerti e dei momenti di quotidianità — tra ospedale e fisioterapia — si alternano a confessioni inedite, interviste esclusive e testimonianze.
Al cuore della narrazione, il Concerto per Violoncello e Orchestra MM22, composto da Allevi nella stanza d’ospedale durante una lunga degenza oncologica: un atto d’amore verso la vita, nato dal dolore.
In “Allevi – Back to Life”, diretto da Simone Valentini, la musica diventa terapia, linguaggio dell’anima e respiro di rinascita.
Il documentario racconta l’artista, ma soprattutto l’uomo: fragile, paziente, dolce anche nella sofferenza. Durante la prima prova con l’orchestra, il Maestro si rivela diverso da ogni immagine convenzionale del direttore: calmo, empatico, capace di trasformare l’imperfezione in armonia.
“Caro mieloma, ti dedico un brano, così non sarai più cattivo con me”, dice nel film. Una frase che racchiude l’essenza del suo percorso: la malattia più temuta che si fa melodia, e la vulnerabilità che diventa arte.
Abbiamo avuto l’onore e l’emozione di incontrare Giovanni Allevi in un momento speciale del suo ritorno sulle scene.
Nella nostra intervista video esclusiva, il Maestro si racconta con sincerità e luce negli occhi, parlando di ciò che significa stare dalla parte dei fragili, di quanto la sofferenza possa diventare una forma di consapevolezza e di come la musica continui ad essere la sua più grande forma d’amore per il mondo.
Back to Life non è solo un documentario, è una carezza, una sinfonia di speranza.
E l’incontro con Giovanni Allevi ci ricorda che la fragilità non è la fine di qualcosa, ma l’inizio di un modo nuovo di stare al mondo.