Ci sono storie che nascono dall’urgenza di guardare dove gli altri distolgono lo sguardo. L’ascolto, il nuovo cortometraggio di Giorgio Diritti presentato oggi in apertura di Alice nella Città nella sezione Onde Corte – Proiezioni Speciali, è una di queste.

Un’opera che non si limita a raccontare, ma che sussurra una verità scomoda: i bambini e gli adolescenti di oggi vivono una solitudine che spesso gli adulti non sanno né vedere né ascoltare.

Disponibile da mercoledì 15 ottobre in esclusiva su RaiPlay, il cortometraggio rappresenta il terzo capitolo di un percorso che Diritti dedica con coerenza e sensibilità alle nuove generazioni. Dopo Zombie, presentato alla Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia nel 2020, e In famiglia, proiettato al Taormina Film Festival nel 2022, il regista torna a interrogarsi sulle fragilità e le sfide del presente che i più giovani si trovano ad affrontare, spesso senza gli strumenti emotivi necessari.

Al centro della narrazione c’è Emma, una psicoterapeuta dell’infanzia e dell’età evolutiva. Sessant’anni, un sorriso leggero e uno sguardo dolce che accoglie. Nel suo studio, ogni giorno, entrano bambini e adolescenti che portano con sé mondi interi: emozioni sommerse, solitudini inconfessate, sogni e realtà che faticano a comunicare. Dal dialogo con loro, dai silenzi eloquenti, dalla terapia con le sabbie, emerge un ritratto generazionale che colpisce per la sua autenticità. Le parole dei giovani pazienti trasudano smarrimento, il desiderio disperato di appartenenza a una società in cui si sentono inadeguati, spesso a causa di genitori emotivamente distanti.

Non è un caso, sottolinea lo stesso Giorgio Diritti, che in Italia sia stata istituita quest’anno la Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori. La ricorrenza, introdotta il 9 aprile 2025 con la legge n. 104 del 4 luglio 2024, nasce con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di dare voce ai bambini e agli adolescenti in ogni ambito della vita quotidiana. Il diritto all’ascolto viene riconosciuto come elemento essenziale per la loro crescita e partecipazione consapevole, un diritto che troppo spesso rimane solo sulla carta.

L’ascolto è stato realizzato nel contesto del corso di alta formazione cinematografica Bottega XNL – Fare Cinema, una produzione Aranciafilm con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Fare Cinema, Fondazione di Piacenza e Vigevano e XNL Piacenza. Il progetto ha beneficiato anche del sostegno dei Fondi europei della Regione Emilia-Romagna tramite Emilia-Romagna Film Commission, testimoniando come il cinema d’autore possa trovare forme di produzione virtuose quando istituzioni e fondazioni credono nel valore culturale e sociale di un’opera.

Quello che Diritti mette in scena non è semplicemente un documentario travestito da finzione, ma un vero e proprio atto di testimonianza cinematografica. Il regista, che ha sempre dimostrato una particolare attenzione verso i margini della società e le sue fragilità, costruisce qui un’opera che funziona come uno specchio: ci costringe a guardare cosa significhi davvero ascoltare, non solo sentire. La differenza è abissale, e il cortometraggio la racconta con una delicatezza che non scade mai nel paternalismo.

L’esperienza alla direzione del cortometraggio, come raccontato dallo stesso Diritti in un’intervista esclusiva, rappresenta per lui un modo di restituire dignità narrativa a una generazione che troppo spesso viene raccontata attraverso stereotipi o allarmismi. Non zombie digitali, non “fiocchi di neve” fragili, ma persone in formazione che chiedono solo di essere viste per quello che sono: esseri umani che cercano di orientarsi in un mondo che cambia troppo in fretta.

La proiezione ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni, è il contesto ideale per un’opera come L’ascolto. Un luogo dove il cinema si fa strumento di dialogo, dove le storie possono creare ponti tra generazioni diverse, dove l’arte incontra l’urgenza sociale senza perdere la sua cifra estetica.

In un’epoca in cui il rumore di fondo è assordante e l’attenzione è merce sempre più rara, Giorgio Diritti ci ricorda che ascoltare è un atto rivoluzionario. E che a volte, per cambiare il mondo, basta semplicemente sedersi di fronte a un bambino e dargli il tempo di raccontarsi.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical

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