Nel cuore di Roma, dove il cinema ha sempre camminato a braccetto con la storia e la memoria, la Festa del Cinema 2025 celebra il suo ventesimo compleanno rendendo omaggio a un artista che, con l’obiettivo in mano, ha saputo fermare l’anima di un’epoca: Franco Pinna.
Un secolo esatto dalla sua nascita (1925-1978), eppure i suoi scatti continuano a parlare. Di sogni, di sguardi, di ribellioni silenziose.
Ecco perché l’immagine ufficiale di questa edizione, in programma dal 15 al 26 ottobre, proviene proprio dal suo archivio: uno scatto onirico e struggente realizzato sul set di “Giulietta degli spiriti” di Federico Fellini, a sessant’anni dall’uscita del film.
Una fuga in biplano, un nonno ribelle, una circense libera, un’inseguimento di benpensanti. Una corsa verso la libertà, immortalata da Pinna mentre Fellini – di spalle, megafono in mano – è pronto a gridare: “Azione!”.
Ma questa non è solo un’immagine. È un manifesto. Di un cinema che osa, che immagina, che accoglie il fuori campo. Di una Roma che si fa set, anima, visione. E di un fotografo che ha saputo restare invisibile per diventare eterno.
Tre mostre per raccontare un secolo di visioni: Franco Pinna Fotografo. Omaggio per un Centenario
Tre mostre parallele, tre percorsi diversi ma complementari, compongono il progetto “Franco Pinna Fotografo. Omaggio per un Centenario”, ideato da Archivio Franco Pinna e OfficinaVisioni, con la curatela di Paolo Pisanelli, in collaborazione con realtà d’avanguardia come Cinema del reale, Erratacorrige e Big Sur.
• MONDOCINEMA – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Dal 15 al 27 ottobre, il foyer della Sala Sinopoli ospita un viaggio visivo tra gli anni ’50 e ’70, con oltre cento fotografie che raccontano il cinema attraverso i volti – celebri e dimenticati – che lo hanno abitato. Un atlante emozionale tra sogno e backstage, dove l’occhio di Pinna incontra la potenza dei grandi interpreti, italiani e internazionali, da Cinecittà all’avanguardia più radicale.
• VIAGGIO AL TERMINE DEL MANDRIONE – Casa del Cinema
Dal 10 ottobre al 30 novembre, nella suggestiva cornice della Casa del Cinema, rivive il sodalizio tra Pinna e Pier Paolo Pasolini, nel cuore di una Roma marginale e struggente.
Il celebre reportage del 1956 – tra volti Rom, prostitute e bambini – viene affiancato per la prima volta a testi pasoliniani tratti dall’inchiesta Viaggio per Roma e dintorni (1958). Ne nasce un racconto doppio, visivo e letterario, che commuove e graffia, capace di svelare la città invisibile oltre le cartoline.
All’aperto, sulla leggendaria Via Veneto, icona di La dolce vita, prende forma l’ultima mostra, in collaborazione con il I Municipio, l’Associazione Via Veneto e con il sostegno di Molinari, che quest’anno celebra anche l’80° anniversario.
Qui Pinna racconta il suo Fellini: dietro le quinte, sul set, tra ciak e pause, con quel carisma istrionico capace di dirigere una folla con un solo sguardo. Immagini che sembrano fotografie di un sogno, rese possibili proprio dalla profonda amicizia tra i due.
Un’eredità che non sbiadisce
Franco Pinna è stato molto più di un fotografo di scena. È stato l’occhio segreto del cinema italiano. Quello che ha saputo restituire l’anima dei film, la verità degli attori, la tensione delle attese. E soprattutto, la forza della libertà. Quella stessa libertà che pervade lo scatto scelto per questa ventesima edizione della Festa.
Un biplano, una corsa, un sogno che si stacca da terra. Roma, ancora una volta, non celebra solo il cinema. Lo ricorda, lo reinventa, lo onora.
E grazie a Pinna, lo fotografa. Con la luce delicata di chi sa vedere, anche nell’ombra, una poesia.