La seconda stagione di Wednesday non solo supera la prima: la travolge, la ridisegna, la fa rinascere più oscura, più intensa, più viva che mai.

Dopo aver divorato ogni episodio, è chiaro che i creatori hanno ascoltato i fan e trasformato le critiche in pura energia narrativa. È come se la serie avesse trovato la sua vera voce.

Certo, la prima parte non è stata perfetta, ma resta potente. E la seconda? Un crescendo irresistibile. Ha preso tutto ciò che funzionava, ha aggiustato ciò che mancava e ha acceso un fuoco che brucia fino all’ultimo istante. L’assenza di Enid? Colmata con forza. Il rapporto tormentato tra Tyler e Mercoledì? Profondamente arricchito. L’atmosfera gotica e soffocante della serie? Finalmente sfruttata al massimo, regalandoci episodi che grondano emozioni.

La famiglia Addams torna a reclamare il proprio spazio. Non più comparse, ma presenza pulsante che influenza e definisce il destino di Wednesday. Vedere Morticia e Gomez agire, respirare, influire davvero sulla storia, ha dato corpo e spessore a tutto: era quello che i fan desideravano, e la serie lo ha concesso con generosità.

Il ritorno di Larissa Weems è un colpo al cuore. Morta, eppure più viva che mai come guida spirituale di Wednesday. Gwendoline Christie illumina la scena con la sua ironia tagliente e la sua forza magnetica. Weems e Wednesday sono specchi distorti l’una dell’altra, e vederle interagire è stata un’esperienza quasi ipnotica. Non vedo l’ora che la terza stagione ci regali ancora questa dinamica esplosiva.

E poi, Lady Gaga. Un cameo fulmineo, un lampo che incendia un episodio intero. Perfetta per incarnare Rosaline Rotwood, perfetta per l’anima della serie. Ma troppo fugace: la sua presenza meritava più spazio, più respiro. È stata una scintilla che avrebbe potuto diventare un incendio.

Il vero colpo di scena, però, è stato Isaac Night, lo zombie di Pugsley che si rivela un antagonista terrificante. La sua capacità di privare gli Emarginati dei poteri è una lama che lacera non solo i personaggi, ma anche lo spettatore. Quando ha ridotto Gomez all’impotenza, è stato un momento straziante e potente. Isaac incarna il male puro, sadico, distruttivo, e rende la seconda parte della stagione un vortice di colpi di scena e dolore.

Tyler, dal canto suo, diventa un personaggio più tormentato, più vero. Il suo sguardo quando Wednesday viene sepolta viva dall’orrore di Isaac è un pugno nello stomaco: i suoi sentimenti non sono morti. E lei, pur ferita e implacabile, lo salva. È un filo sottile, una corda tesa tra odio e amore, che vibra ad ogni scena.

E come non parlare di Thing? Non più semplice aiutante, ma eroe a pieno titolo. La rivelazione del suo legame con Isaac è stata sorprendente, e il suo momento di gloria finale è una celebrazione che tutti stavamo aspettando.

Tra intrighi e nemici sempre più inquietanti, la serie non dimentica il cuore pulsante della storia: l’amicizia. Enid, finalmente più presente, ci regala momenti di pura commozione, soprattutto con Agnes. Vedere Enid mostrarsi vulnerabile, accogliere l’altra così com’è, è stato un atto d’amore sincero e liberatorio. La sua rivelazione come Alpha e il sacrificio per Wednesday aprono la strada a nuove, oscure possibilità nella terza stagione.

Infine, una nota di leggerezza che non può mancare: Fester Addams. Fred Armisen è un genio comico che illumina la serie. L’idea di vederlo in coppia con Wednesday, pronti a intraprendere un nuovo viaggio alla ricerca di Enid, mi entusiasma oltre misura.

In conclusione, la seconda stagione di Wednesday non è solo una serie: è un incantesimo, una danza di ombre e luci che cattura e non lascia andare. E adesso non resta che una domanda: quanto dovremo attendere per tornare a perderci nell’abisso della terza stagione?

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