C’è un silenzio sospeso, come nelle tavole che amava disegnare: atmosfere delicate, malinconiche, dove la luce si intrecciava con l’ombra e la magia sembrava nascere da un tratto d’acquerello. Anna Merli, illustratrice e fumettista cremonese, ci ha lasciati a soli 51 anni, ma il suo segno rimane inciso nella memoria collettiva di chi, almeno una volta, si è perso nelle avventure delle W.I.T.C.H.
Nata a Cremona nel 1974, cresciuta tra i fumetti e i disegni di famiglia, Merli aveva studiato all’Istituto Europeo di Design e si era diplomata all’Accademia Disney di Milano. Da lì il passo verso la collaborazione con Walt Disney Italia fu breve, e folgorante: le sue tavole conquistarono subito per quel mix unico di delicatezza fiabesca e malinconia gotica, per quella cura attenta al corpo femminile, mai stereotipato ma vivo, reale, vibrante.
Il suo nome resterà per sempre legato alle W.I.T.C.H., la serie creata da Elisabetta Gnone, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa nel 2001. Un fumetto che divenne fenomeno globale, vendendo milioni di copie e trasformandosi in cartone animato.
Una generazione con le sue streghe
Chi è stato adolescente nei primi Duemila ricorda bene la magia di quelle cinque ragazze – Will, Irma, Taranee, Cornelia, Hay Lin – che salvavano il mondo affrontando, al tempo stesso, paure, insicurezze e amicizie. Per tante lettrici, le W.I.T.C.H. non erano solo personaggi: erano amiche immaginarie che tenevano compagnia nei pomeriggi di pioggia, specchi in cui ritrovarsi, custodi silenziose dei primi segreti dell’adolescenza.
Anna Merli, con il suo tratto inconfondibile, ha contribuito a renderle vive: occhi pieni di luce, capelli mossi dal vento, mani che raccontavano emozioni. Ha disegnato la fragilità e la forza femminile con la stessa dolcezza con cui un regista costruisce la sua scena più intima.
Accanto alle avventure magiche, Merli collaborò anche con il Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, firmando copertine e storie come La strega e Rose, trilogia ottocentesca intrisa di poesia visiva. Nel 2012 illustrò End, progetto visionario di Barbara Canepa, portato poi in Italia da BAO Publishing. Negli ultimi anni si era aperta anche a un percorso personale più coraggioso, realizzando illustrazioni erotiche, intime e raffinate, pubblicate su riviste e piattaforme artistiche.
Proprio il Centro Fumetto Andrea Pazienza, che la vide crescere come artista, ha voluto ricordarla con queste parole:
«Non è stata solo una nostra concittadina, ma una straordinaria collaboratrice e amica. Per il fumetto italiano è stata una professionista di livello internazionale. Ci mancherà immensamente».
Anna Merli se ne va troppo presto, come una pagina che si chiude prima del tempo. Ma le sue illustrazioni continueranno a parlare: di magia, di femminilità, di adolescenze che crescono tra incantesimi e realtà. Come in un film che non finisce mai davvero, resteranno gli sguardi delle sue streghette, sospese tra mondi, a ricordarci che ogni disegno può essere un ponte verso l’eternità.
