C’era una volta il pomeriggio.

Non quello frenetico di oggi, tra mail e notifiche, ma quello lento, fatto di merende al cioccolato, grembiuli sgualciti e voci allegre dalla tv.

Era l’ora magica in cui tutto si fermava, e su Italia 1 prendeva vita un mondo colorato, fatto di sketch, pupazzi, cartoni animati e sigle da cantare a squarciagola.

Quel mondo si chiamava Bim Bum Bam. E ora, a quarant’anni dal suo esordio, quel mondo ritorna. Sul palco.

Una macchina del tempo rosa shocking (e con la voce di Uan)

Il 18 ottobre ad Alba, e poi con la prima nazionale il 29 ottobre al Teatro Lirico di Milano, Bim Bum Bam tornerà a far sognare.

Manuela Blanchard e Marco Bellavia, volti iconici del programma, hanno deciso di riportare in scena le emozioni di una generazione cresciuta tra Creamy e Kiss Me Licia, tra batuffoli rosa e risate improvvisate.

E no, non sono soli, con loro ci sarà Uan, il pupazzo rosa più amato della tv italiana, pronto a dialogare ancora una volta con il suo pubblico. Quei “bambini” che oggi sono adulti, genitori, insegnanti, sognatori. E che, sotto sotto, non hanno mai smesso di aspettare che partisse una sigla.

In scena ci saranno sketch, momenti comici e – soprattutto – le sigle più iconiche, eseguite dal vivo da Enzo Draghi e la sua band. Un live musicale che sarà balsamo per il cuore nostalgico di chi ha vissuto gli anni ‘80 come un piccolo musical quotidiano.

“Sarebbe stato bello avere anche gli altri sul palco – racconta Manuela Blanchard – eravamo una squadra speciale. Dopo il Telegatto, Renzo Arbore ci disse che eravamo gli eredi di Alto gradimento. Un complimento che non dimenticherò mai.”

Bellavia, oggi simbolo di rinascita e resilienza dopo i momenti difficili vissuti al Grande Fratello Vip, ritrova così il suo pubblico. Quello che lo aspettava sotto casa, che gli lanciava biglietti scritti col rossetto, e che lo vedeva come un Alain Delon pop, gentile, sorridente.

Uan, la tv che parlava ai bambini (davvero)

C’era qualcosa di speciale in quella tv, Niente filtri, pochi copioni, tanta spontaneità. Paolo Bonolis e Manuela improvvisavano, Marco giocava come un fratello maggiore, e Uan – animato magistralmente da Giancarlo Muratori – sembrava davvero un essere vivente. Una creatura con anima e battute, con occhioni fucsia capaci di leggere negli occhi dei bambini.

La magia di Bim Bum Bam stava lì: non era solo un contenitore di cartoni, era un rifugio. Un luogo sicuro, in cui si poteva ridere, sognare, commuoversi. Dove i pupazzi parlavano davvero. Dove il pomeriggio aveva un cuore che batteva.

Per chi c’era. E per chi non c’era.

Lo spettacolo teatrale sarà un viaggio tra città, emozioni, e ricordi che si fanno musica. Da Torino a Palermo, da Napoli a Roma.

Perché anche se siamo cresciuti, dentro di noi c’è sempre un angolo rosa shocking che sogna ancora le merende davanti alla tv.

Bim Bum Bam torna.

E porta con sé la voce di un tempo in cui bastava una sigla per sentirsi felici.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical