Il risveglio della Forza e i suoi sequel avevano così pochi personaggi memorabili che è sorprendente che la Disney e Oscar Isaac stiano ancora parlando di potenziali spin-off.

C’è forse una strana ironia nella notizia di questa settimana secondo cui Oscar Isaac, alias il disordinato pilota di X-wing Poe Dameron, sarebbe pronto a tornare in Star Wars se la sceneggiatura fosse quella giusta. Infatti, prima delle dichiarazioni dell’attore in una nuova intervista a Variety, era quasi possibile dimenticare che la trilogia sequel fosse mai esistita. Il risveglio della Forza era davvero un film o solo due ore di Disney che rovistava nel cestino della carta straccia di George Lucas? Gli ultimi Jedi ha diviso i fan in modo così violento da far sembrare la Brexit una disputa per un parcheggio? E L’ascesa di Skywalker poteva davvero essere così pessimo?
Il problema dei film post-Lucas è che non hanno mai deciso cosa volevano essere. Il risveglio della Forza ha provato a fare cosplay nostalgico. Gli Ultimi Jedi ha cercato di dare fuoco al cosplay nostalgico. L’Ascesa di Skywalker ha poi cercato di ricucire urgentemente la nostalgia. Il risultato è stato disordinato, divisivo e, cosa fondamentale per la Disney, quasi impossibile da trasformare in uno spin-off.

Isaac potrebbe essere disposto a tornare nei panni di Dameron, ma la verità è che nessuno ricorda perché questa possa essere sembrata una buona idea. Aveva una bella giacca di pelle, giusto?
Alla fine dei conti, e sei anni dopo che l’ultimo capitolo di JJ Abrams è svanito nella memoria con tutta la grazia di Jar Jar Binks che tenta il parkour, questa trilogia disfunzionale e senza direzione sembra davvero avere meno personaggi memorabili pronti per spin-off Disney+ o film autonomi rispetto alla troupe di roadie della cantina di Mos Eisley.

Lucas, nonostante tutti i suoi difetti, ci ha regalato la trilogia originale e titani iconici della space opera come Luke Skywalker, Darth Vader, Leia Organa e Han Solo (per non parlare di Yoda, Chewie e persino Boba Fett). Poi ha rifatto tutto da capo, con molto meno successo, ma regalandoci comunque alcune nuove e brillanti figurine dei Jedi: molti fan di Star Wars hanno davvero odiato i prequel, ma quei tre film e la serie spin-off Clone Wars ci hanno comunque regalato Ahsoka Tano, Darth Maul, il Conte Dooku e il giovane Obi-Wan Kenobi interpretato da Ewan McGregor. Cosa ci hanno lasciato esattamente i sequel? Finora sembra essere un droide palla nervoso e un clone di Palpatine mezzo sciolto, con quest’ultimo non solo buttando letteralmente nell’immondizia un perfetto finale della trilogia originale ma non spiegandoci nemmeno come ci era arrivato lì.


Purtroppo, la Lucasfilm non sembra aver capito bene il problema. Negli anni successivi alla scomparsa di The Rise of Skywalker dalla cultura popolare, lo studio di proprietà della Disney ha saggiamente deciso di passare ad altri prodotti. Ha trovato il suo posto in TV con serie come Andor e The Mandalorian, tanto che quest’ultima sta per arrivare sul grande schermo con il prossimo The Mandalorian and Grogu.


Ma ufficialmente, almeno, è ancora in programma il film della regista Sharmeen Obaid-Chinoy sul “nuovo ordine Jedi”, in cui Rey, interpretata da Daisy Ridley, tenterà di ricostruire il culto dei monaci spaziali dalle ceneri di nove film sempre più sconcertanti. Internet ha cercato con tutte le sue forze di annunciare che il progetto è stato cancellato, ma finora sembra senza successo. Tuttavia, c’è qualcosa di sospetto nel fatto che non abbiamo ancora una data di uscita (è stato rimosso dal programma ufficiale della Disney alla fine dello scorso anno) e nemmeno un titolo. E data la misera percentuale di sopravvivenza dei precedenti progetti di Kathleen Kennedy – l’inafferrabile film di Taika Waititi, lo spin-off su Boba Fett misteriosamente scomparso di Josh Trank, un’intera trilogia di Rian Johnson, per l’amor di Yoda – non sarebbe affatto una sorpresa se alla fine l’intero progetto finisse silenziosamente nella bocca spalancata del Sarlacc.


Nel frattempo, più questo progetto rimane in un limbo di sviluppo, più personaggi come Dameron, il generale Hux e il fantasma della forza di Kylo Ren rischiano di finire in quel tipo di purgatorio di Star Wars solitamente riservato ai romanzi dell’universo espanso sulle dispute fiscali nel Senato di Coruscant. In una galassia in cui persino il jetpack di Boba Fett ha avuto uno spin-off, la trilogia da 4 miliardi di dollari che avrebbe dovuto salvare Star Wars potrebbe finire per essere ricordata come poco più di una polverosa nota a piè di pagina su Wookieepedia, l’equivalente cinematografico di Greedo che spara per primo e nessuno se ne cura davvero.

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