Hollywood è fatta di luci, talenti e momenti simbolici. Ma a volte, tra le mani che affondano nel cemento del TCL Chinese Theatre e i discorsi emozionati, emergono storie inattese: come quella che unisce Jacob Elordi, uno dei volti più promettenti della sua generazione, a Gary Oldman, leggenda indiscussa del grande schermo. Durante la cerimonia delle impronte di mani e piedi dedicate all’attore premio Oscar, a sorprendere il pubblico non è stata solo la presenza di Elordi sul palco, ma il motivo profondo per cui era lì.
Il 22 agosto, Gary Oldman ha ricevuto uno dei riconoscimenti più iconici di Hollywood: l’immortalità nel cemento del Chinese Theatre. A prendere la parola, tra gli altri, è stato Jacob Elordi, star di Euphoria e del recente Saltburn, che ha voluto rendere omaggio a un uomo che, oltre ad aver segnato la storia del cinema, ha avuto un ruolo indiretto ma personale nella sua vita.

Il motivo è presto detto: Jacob è legato da una profonda amicizia con Charlie Oldman, figlio di Gary. Un legame che va oltre la semplice frequentazione tra celebrità, tanto che Charlie gli regalò tempo fa una cartelletta di cuoio appartenuta al padre. Proprio quella cartelletta ha accompagnato Elordi nella preparazione di Saltburn, diventando per lui una sorta di amuleto. Un oggetto carico di storia, passato di mano in mano, come una piccola eredità artistica.
Presenti alla cerimonia anche l’altro figlio di Gary, Gulliver Oldman, e la moglie Gisele Schmidt, a testimonianza di un momento vissuto anche come celebrazione familiare. Tra gli ospiti sul palco, anche Kaley Cuoco, legata a Gary tramite il film Mank – pellicola che aveva già visto l’attore cimentarsi con un’altra trasformazione straordinaria.
Proprio sulle trasformazioni, Elordi ha riflettuto di recente, parlando in un’intervista della fatica fisica e mentale affrontata per calarsi nel ruolo della Creatura nel prossimo Frankenstein di Guillermo del Toro. Un progetto ambizioso e potente, in cui l’eredità degli attori che lo hanno preceduto – Oldman in primis – sembra accompagnarlo idealmente.
Non è solo un passaggio di testimone, ma il riflesso di quanto il cinema sia, in fondo, una grande famiglia invisibile. Jacob Elordi, con il suo sguardo timido e la sua carriera in ascesa, ha reso omaggio a Gary Oldman non solo come fan, ma come giovane artista cresciuto all’ombra dei suoi giganti. In un’epoca in cui tutto corre veloce, quella stretta tra passato e futuro – tra mani impresse nel cemento e sogni ancora da realizzare – ci ricorda perché amiamo così tanto il cinema.
