C’è un’eleganza che non passa mai di moda. Uno sguardo che attraversa il tempo. Una figura che, anche solo apparendo sullo schermo, riesce a raccontare tutto: la grazia, la fragilità, la forza, l’ironia.
È Audrey Hepburn, ed è per lei che la Casa del Cinema dedica l’intero mese di luglio con la rassegna “Audrey Forever”, sei titoli iconici proiettati all’aperto, nel cuore di Villa Borghese, sotto le stelle romane.
Un’occasione unica per rivedere sul grande schermo alcuni dei film che hanno reso immortale il volto più amato del cinema. Sei serate gratuite, tutte in lingua originale, per tornare a innamorarsi di un’icona senza tempo.
Il programma: sei titoli, sei volti di Audrey
Mercoledì 2 luglio – Sabrina (Billy Wilder, 1954)
Una favola moderna in bianco e nero, tra limousine, sogni e dichiarazioni notturne. Audrey è la figlia dell’autista, il suo cuore diviso tra due fratelli: uno frivolo, uno profondo. È qui che il mondo si accorge definitivamente di lei. Ed è qui che lo spettatore scopre che la bellezza può anche essere dolce, ironica e intelligente.
Mercoledì 23 luglio – Vacanze romane (William Wyler, 1953)
Roma, una Vespa, un giorno rubato alla monarchia e regalato alla libertà. Con questo film Audrey vince il suo primo Oscar® e il cuore del mondo. Indossa il ruolo della principessa con leggerezza e malinconia, e ci lascia una delle immagini più iconiche della storia del cinema. In fondo, chi non ha mai sognato di perdersi per Roma con Gregory Peck?
Venerdì 25 luglio – Colazione da Tiffany (Blake Edwards, 1961)
Il tubino nero, le perle, il croissant davanti a Tiffany. Ma Breakfast at Tiffany’s è molto più di una sfilata di stile: è il ritratto di una donna inquieta, sospesa tra apparenza e bisogno d’amore. Audrey è perfetta nella sua grazia malinconica, e Holly Golightly resta uno dei personaggi femminili più complessi e affascinanti del cinema.
Domenica 27 luglio – Sciarada (Stanley Donen, 1963)
Un thriller dal ritmo brillante, con dialoghi taglienti e una tensione che si scioglie nel sorriso. Al fianco di Cary Grant, Audrey Hepburn si muove in una Parigi elegante e misteriosa. Charade è uno di quei film che si guardano con il cuore e con l’intelligenza. E Audrey è, ancora una volta, pura classe.
Martedì 29 luglio – Cenerentola a Parigi (Stanley Donen, 1957)
Moda, fotografia, danza e Parigi: Funny Face è un musical raffinato, visivamente perfetto. Audrey canta, balla, ride e ci conduce nel cuore dell’eleganza francese, diretta dallo sguardo poetico di Stanley Donen. Insieme a Fred Astaire, scrive una delle pagine più leggere e scintillanti del cinema musicale.
Giovedì 31 luglio – My Fair Lady (George Cukor, 1964)
La metamorfosi di Eliza Doolittle, da fioraia ignorante a dama dell’alta società, è un trionfo di colori, costumi e musiche indimenticabili. Audrey canta (quasi), incanta e domina la scena in un ruolo che mescola comicità, dolore e orgoglio. Una chiusura regale per una rassegna che è, prima di tutto, una dichiarazione d’amore.
Guardare Audrey Hepburn al cinema non è solo un’esperienza estetica: è un viaggio dentro un modo di essere, dentro una femminilità che non ha bisogno di urlare per farsi sentire. È la forza della gentilezza, la rivincita della timidezza, la bellezza che nasce dall’anima.
“Audrey Forever” non è nostalgia, è presenza viva. È un modo per dire che sì, certe icone restano con noi per sempre. E che ogni tanto, abbiamo bisogno di rivederle per ricordarci chi siamo.