Cosa succede quando un attore americano superficiale, convinto di dover interpretare Casanova, scopre di trovarsi sul set di un film su Giacomo Leopardi?
La risposta arriva l’11 dicembre nei cinema italiani con Leopardi & Co., una commedia romantica che trasforma lo scontro tra culture in una riflessione metacinematografica sul cinema stesso, condita da riferimenti letterari e da un cast internazionale sorprendente.
Distribuito da Eagle Pictures e prodotto da Camaleo, il film segna il ritorno dietro la macchina da presa di Federica Biondi, tre anni dopo il suo esordio con La Ballata dei Gusci Infranti. La regista orchestra una storia scritta da Mauro Graiani, su idea di Roberto Cipullo e Nicola Barnaba, che gioca con gli stereotipi culturali e con il mito del cinema d’autore italiano visto attraverso gli occhi di Hollywood.
Al centro della narrazione c’è David, un giovane attore americano interpretato da Jeremy Irvine, presto anche protagonista di Return to Silent Hill. David è il classico divo in ascesa, affamato di quel ruolo che lo consacrerà come star mondiale, ma talmente concentrato sulla propria immagine da non perdere nemmeno un minuto a leggere i copioni che gli vengono sottoposti. Quando la sua agente Mildred, interpretata da Whoopi Goldberg, lo obbliga ad accettare la parte principale in “Giacomo in Love”, David accetta convinto che si tratti della storia del leggendario seduttore veneziano.
La realtà che lo attende a Recanati è profondamente diversa. Il film è diretto dal mitico regista italiano Ruggero Mitri, interpretato da Paolo Calabresi, e racconta la vita di Giacomo Leopardi, il sommo poeta dell’Infinito e della poetica del vago. David arriva sul set completamente impreparato, costringendo la produzione a una mossa disperata: affidarlo a Silvia, una coach locale che ha il compito di spiegargli chi fosse davvero il poeta recanatese.
Denise Tantucci veste i panni di Silvia, incarnando quel contrasto tra rigore culturale italiano e spregiudicatezza hollywoodiana che diventa il motore narrativo del film. Tra David e Silvia è odio a prima vista, un conflitto che però, come vuole la migliore tradizione delle commedie romantiche, si trasformerà in qualcosa di completamente diverso. Il cinema diventa così palcoscenico di un incontro-scontro tra mondi apparentemente inconciliabili.
La presenza di Whoopi Goldberg merita una riflessione a parte. L’attrice premio Oscar ha girato le sue scene a Recanati durante il celebre sciopero degli attori americani del 2023, ottenendo uno speciale nulla osta che le ha permesso di partecipare al progetto. Un gesto che testimonia l’interesse della star di Sister Act verso questa produzione italo-americana, capace di mescolare commedia, romance e metariflessione sul mestiere di fare cinema.
Il cast si completa con Paolo Camilli, Aurora Calabresi, Aurora Moroni e l’esordiente Daniele Fiengo, un ensemble che promette di dare corpo a una storia che parla tanto di cinema quanto di letteratura, di stereotipi culturali quanto di scoperta dell’altro. Leopardi & Co. sembra voler dialogare con quella tradizione di film sul cinema che usano il set come microcosmo in cui esplorare relazioni umane, aspirazioni e incomprensioni.
Il trailer ufficiale, ora disponibile, svela un tono leggero ma non superficiale, capace di giocare con gli equivoci senza mai ridicolizzare né la cultura italiana né quella americana. La fotografia restituisce la bellezza di Recanati, città natale del poeta, trasformando i luoghi leopardiani in scenografia naturale di una commedia che celebra il potere trasformativo dell’arte e della conoscenza.
Leopardi & Co. arriva in sala in un momento in cui il cinema italiano cerca sempre più spesso di dialogare con il mercato internazionale, non solo attraverso coproduzioni ma anche raccontando storie che mettono in scena proprio questo incontro tra sensibilità diverse. La scommessa di Federica Biondi è quella di costruire una commedia accessibile che non rinunci a parlare di cultura alta, usando la figura di Leopardi non come monumento intoccabile ma come ponte verso una riflessione più ampia sul valore della conoscenza e dell’autenticità.
L’11 dicembre scopriremo se David riuscirà a comprendere davvero chi era Giacomo Leopardi, se Silvia riuscirà a sopravvivere alla superficialità hollywoodiana e se il cinema, ancora una volta, saprà dimostrarsi luogo di incontro e trasformazione. Perché, in fondo, questa è una storia su come l’arte possa cambiare le persone, anche quelle che credono di non averne bisogno.