I riflettori del teatro Regio di Torino si sono accesi venerdì 21 novembre su una delle serate più memorabili della 43esima edizione del Torino Film Festival.
Otto giganti del cinema mondiale hanno calcato il red carpet per ricevere la prestigiosa Stella della Mole, ma è stato un singolo istante di pura emozione a rubare la scena: Antonio Banderas che si inginocchia davanti a Spike Lee, in un gesto di reverenza che ha attraversato lo schermo della cronaca per trasformarsi in leggenda.
La serata inaugurale ha visto sfilare sul tappeto rosso torinese nomi che hanno fatto la storia del cinema: oltre a Banderas e Lee, hanno ricevuto il riconoscimento Claude Lelouch, Jacqueline Bisset, Daniel Brühl, Aleksandr Sokurov, Sergio Castellitto e Hanna Schygulla. Stefania Sandrelli, inizialmente prevista tra i premiati, non ha potuto partecipare a causa di una laringofaringite. La madrina Laura Chiatti ha condotto la cerimonia insieme al direttore del festival Giulio Base, in una kermesse che ha richiamato l’attenzione di istituzioni e pubblico.
Ma è stato il momento della premiazione tra i due giganti del cinema a cristallizzarsi nella memoria collettiva. Quando è toccato ad Antonio Banderas consegnare la Stella della Mole a Spike Lee, l’attore spagnolo non si è limitato a una stretta di mano formale. Si è inginocchiato davanti al leggendario regista afroamericano, in un gesto che parlava di rispetto profondo, di gratitudine verso chi ha rivoluzionato il linguaggio cinematografico, di riconoscimento del maestro da parte dell’allievo universale del cinema. La risposta di Lee è stata altrettanto potente: si è inginocchiato a sua volta e ha premiato Banderas, chiudendo il cerchio di una reciproca ammirazione che ha emozionato la platea del Regio.
Quella fotografia dei due artisti inginocchiati l’uno di fronte all’altro è diventata immediatamente iconica, rimbalzando sui social network e sulle prime pagine dei media internazionali. Non è stata solo un’immagine di red carpet, ma la testimonianza vivente di cosa significhi davvero il cinema: un linguaggio universale capace di creare ponti tra culture, generazioni e visioni del mondo. Antonio Banderas, con la sua carriera che spazia dal cinema d’autore di Almodóvar ai blockbuster hollywoodiani, e Spike Lee, che con film come “Fa’ la cosa giusta” e “BlacKkKlansman” ha raccontato l’America nelle sue contraddizioni più profonde, hanno offerto un momento di pura poesia cinematografica.
La serata ha regalato altre emozioni significative. Sergio Castellitto ha condiviso con il pubblico il suo legame viscerale con Torino, definendola “aristocratica, borghese e proletaria”, la città dove ha incontrato sua moglie e dove ha costruito parte della sua storia personale. Daniel Brühl, attore tedesco dalla carriera internazionale, ha provocato applausi entusiasti definendo Torino la “vera capitale”, un complimento che ha risuonato con particolare intensità tra il pubblico piemontese. Tra gli ospiti anche Dolph Lundgren, indimenticabile Ivan Drago di “Rocky IV”, la cui battuta “Ti spezzo in due” è entrata nella storia del cinema come uno dei momenti più citati dell’intera saga.
Il successo della serata inaugurale si è misurato anche attraverso il grande afflusso alla rush line, la coda dei cinefili che non vogliono perdersi neanche un momento del festival. La risposta del pubblico torinese ha confermato ancora una volta il legame speciale tra la città e il cinema, una relazione che affonda le radici nella storia industriale e culturale del capoluogo piemontese e che trova nel festival uno dei suoi momenti di massima espressione.
Tra le personalità presenti alla cerimonia, oltre alla madrina Laura Chiatti, si sono notati il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone. Il red carpet ha attirato anche volti noti del mondo dello spettacolo e della politica italiana, tra cui Cristina Chiabotto, Alena Seredova e la deputata Augusta Montaruli, che ha condiviso sui social una foto con Spike Lee accompagnata da una citazione del regista: “Penso che le persone che hanno dei difetti siano molto più interessanti di quelle perfette”.
Il Torino Film Festival si conferma così uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno, capace di portare nella città sabauda il meglio del cinema mondiale e di creare momenti di autentica magia. Quello scambio di inginocchiamenti tra Banderas e Lee rimarrà negli annali non solo del festival, ma del cinema stesso, come testimonianza del potere delle immagini di raccontare ciò che le parole faticano a esprimere: il rispetto reciproco, la passione condivisa, l’umiltà di chi sa riconoscere la grandezza altrui pur essendo egli stesso un gigante.
La 43esima edizione è appena iniziata, ma ha già regalato un’immagine destinata a restare. Perché il cinema, quando è grande, non ha bisogno di effetti speciali: gli bastano due maestri che si guardano negli occhi e si inchinano, riconoscendosi.