Nove anni sono un’eternità nel mondo dell’animazione. Eppure, quando si tratta di Zootropolis, il tempo sembra essersi fermato nella memoria collettiva degli spettatori.
Il ritorno di Judy Hopps e Nick Wilde non è semplicemente l’ennesimo sequel in cerca di gloria: è una scommessa da centinaia di milioni di dollari che Disney sta per piazzare sul tavolo del Thanksgiving 2025, con la consapevolezza che il primo film aveva trasformato una storia di animali antropomorfi in un fenomeno culturale da oltre un miliardo di dollari.
La domanda che aleggia negli uffici di Burbank e nelle sale cinematografiche di mezzo mondo è semplice quanto cruciale: può Zootropolis 2 replicare quel miracolo commerciale? I numeri attuali suggeriscono che la risposta potrebbe essere un sonoro sì. Le proiezioni preliminari parlano di un debutto compreso tra 102 e 122 milioni di dollari per il weekend tradizionale, con stime che si gonfiano fino a 185 milioni considerando l’intera finestra di cinque giorni da mercoledì a domenica. Cifre che fanno impallidire la maggior parte dei blockbuster contemporanei e che confermano una verità spesso dimenticata: quando Disney Animation centra il bersaglio emotivo, il pubblico risponde in massa.
Il contesto del 2025 rende questo successo ancora più significativo. L’anno cinematografico si è rivelato un’altalena imprevedibile, con pochi titoli capaci di dominare realmente il box office globale. Disney stessa è l’unico studio hollywoodiano ad aver superato il miliardo quest’anno, grazie al trionfo estivo di Lilo & Stitch. Questo dato non è solo una statistica: è la conferma che il pubblico contemporaneo è diventato chirurgicamente selettivo, premiando solo i prodotti che riescono a creare una connessione autentica. Zootropolis 2 sembra avere tutte le carte in regola per entrare in questo club esclusivo.
La storia del primo capitolo è leggendaria quanto istruttiva. Uscito nel marzo 2016 con un’apertura domestica di 75 milioni di dollari, Zootropolis non si limitò a incassare: resistette settimana dopo settimana nelle sale, dimostrando una tenuta eccezionale che lo portò a totalizzare 1,02 miliardi di dollari a livello mondiale. Il segreto? Una narrazione universale vestita da buddy cop movie, capace di parlare di pregiudizi, ambizioni e diversità senza mai risultare didascalica. E un mercato internazionale che rappresentò il 67% degli incassi totali, con la Cina da sola che contribuì con 236 milioni di dollari.
Proprio la Cina rappresenta uno dei fattori più intriganti per il sequel. In un’epoca in cui pochissimi film occidentali riescono a sfondare nel mercato asiatico, le prevendite di Zootropolis 2 stanno mostrando segnali incoraggianti. Il caso recente di Demon Slayer: Infinity Castle dimostra che le eccezioni esistono, ma rimangono rare. Se il sequel riuscisse a replicare anche solo una frazione del successo del predecessore in territorio cinese, il traguardo del miliardo diventerebbe quasi inevitabile.
Alla regia tornano Jared Bush e Byron Howard, coppia collaudata che ha dimostrato di saper bilanciare spettacolo visivo e sostanza narrativa. La trama del sequel introduce Gary De’Snake, interpretato da Ke Huy Quan, un personaggio che promette di scombinare l’equilibrio della metropoli animale. L’aggiunta di una star fresca di Oscar come Quan non è casuale: rappresenta l’innesto di nuova energia in un universo già amato, mantenendo il nucleo emotivo intatto con il ritorno di Ginnifer Goodwin e Jason Bateman.
Il timing dell’uscita è strategicamente perfetto. Disney ha dimostrato di essere la regina incontrastata del Thanksgiving cinematografico, dopo che Oceania 2 ha stabilito un nuovo record festivo l’anno scorso con 225,4 milioni di dollari in cinque giorni, per poi superare il miliardo globale. Zootropolis 2 non punta a battere quel record specifico, ma si posiziona per replicare il percorso di Frozen 2, che nel 2019 aprì con 125 milioni nel periodo festivo e chiuse con un monumentale 1,45 miliardi di dollari complessivi.
La competizione con Wicked: For Good, previsto per un’apertura monstre nello stesso periodo, non spaventa gli analisti. Il cinema ha dimostrato ripetutamente che due titani possono coesistere: Barbie e Oppenheimer nel 2023, Wicked e Il gladiatore II nel 2024. Il pubblico delle feste non è un gioco a somma zero, e anzi la presenza di molteplici opzioni di qualità tende ad espandere il mercato complessivo piuttosto che cannibalizzarlo.
Un vantaggio fondamentale per Zootropolis 2 è la finestra temporale che si estende fino a Natale. A differenza di altri periodi dell’anno affollati di uscite concorrenti, il corridoio post-Thanksgiving offre settimane di dominio praticamente incontrastato nel segmento family-friendly. Questa longevità nelle sale è stata storicamente il carburante segreto dei grandi successi Disney Animation: non vittorie sprint, ma maratone che trasformano buone aperture in trionfi globali.
C’è poi il fattore nostalgia controllata. Nove anni di distanza potrebbero sembrare un rischio per certi franchise, ma l’animazione Disney segue regole proprie. I bambini che videro il primo Zootropolis sono oggi adolescenti o giovani adulti, pronti a tornare in sala con un bagaglio emotivo arricchito. Nel frattempo, una nuova generazione di bambini scoprirà questi personaggi per la prima volta, creando quel perfetto ponte generazionale che solo i classici dell’animazione sanno costruire.
Le sfide non mancano. Il panorama dello streaming ha modificato le abitudini di consumo, e non tutti i sequel riescono a mantenere la magia dell’originale. Ma Disney Animation ha costruito negli ultimi anni un track record di continuazioni che funzionano: Frozen 2, Ralph spacca Internet, Oceania 2. La formula sembra chiara: rispettare l’essenza del primo capitolo mentre si espande l’universo narrativo con nuovi temi e personaggi.
Zootropolis 2 arriva nelle sale il 26 novembre 2025 con il peso delle aspettative e la leggerezza di chi sa di avere una storia forte da raccontare. Il miliardo di dollari non è garantito, ma tutti gli indicatori puntano nella stessa direzione: verso una delle conclusioni d’anno più trionfali che Disney potesse sperare. In un’industria che vive di incertezze, vedere Judy e Nick tornare in azione rappresenta qualcosa di prezioso: la certezza che certe storie meritano davvero un secondo capitolo.