Quando sembrava che il ritorno di Lily Allen non potesse essere più clamoroso, la cantante britannica ha alzato ulteriormente la posta.

Dopo aver esaurito i biglietti dei suoi concerti teatrali in pochi minuti, ha annunciato una serie di date negli stadi che segneranno il tour più grande della sua carriera. Una cavalcata trionfale che partirà a marzo 2026 nei teatri più eleganti del Regno Unito per poi esplodere a giugno nelle arene più imponenti, dalla Utilita Arena di Newcastle fino alla leggendaria O2 Arena di Londra, capace di accogliere ventimila spettatori.

Il fenomeno West End Girl ha travolto ogni aspettativa. L’album pubblicato il 24 ottobre scorso ha raggiunto il secondo posto nella classifica ufficiale britannica, il miglior piazzamento per Allen dal 2014, quando uscì Sheezus. Ma i numeri raccontano solo una parte della storia. Quello che sta accadendo è qualcosa di più profondo: il pubblico ha riscoperto una Lily Allen rinnovata, affilata, capace di trasformare il dolore personale in arte pura.

Le nuove date negli stadi prenderanno il via il 16 giugno 2026 a Newcastle e toccheranno Glasgow, Manchester, Leeds, Nottingham, Cardiff e Birmingham, prima di culminare con la serata londinese all’O2 Arena il 27 giugno. Il tour si concluderà a Dublino, al 3Arena, il 30 giugno. I biglietti saranno disponibili dal 27 novembre alle 10 del mattino su piattaforme come Gigsandtours e Ticketmaster, con una prevendita per i membri OVO Live prevista per il 25 novembre.

Ma prima di conquistare gli stadi, Allen si esibirà in una serie di concerti più intimi nei teatri, tra marzo e maggio 2026. Il format è chiaro e coraggioso: West End Girl verrà eseguito dall’inizio alla fine, nell’ordine esatto in cui le canzoni appaiono nell’album. Una scelta che trasforma ogni concerto in un’esperienza narrativa completa, quasi cinematografica. Si partirà dalla Royal Concert Hall di Glasgow il 2 marzo, passando per Liverpool, Birmingham, Sheffield, Newcastle, Manchester, Nottingham, Cambridge, Bristol e Cardiff, fino alle due serate al London Palladium il 20 e 21 marzo.

Il 30 maggio, Allen sarà anche protagonista del Mighty Hoopla Festival al Brockwell Park di Londra, dove porterà lo stesso identico show. Anche in questo caso, i biglietti si sono volatilizzati in tempo record, confermando che il pubblico non cerca solo canzoni da cantare, ma storie da vivere.

West End Girl non è un album qualunque. È un’opera di autofiction, come l’ha definita la stessa Allen in un’intervista a British Vogue. Le canzoni raccontano, in ordine cronologico, la dissoluzione del suo matrimonio con David Harbour, l’attore di Stranger Things. Una relazione aperta, scene di presunta infedeltà, la rottura della fiducia: tutto è dispiegato con una sincerità disarmante. Allen ha specificato che non tutto è “vangelo”, ma l’ispirazione arriva direttamente dalla sua vita. I due si erano sposati a Las Vegas nel 2020, dopo essersi conosciuti su Raya l’anno precedente.

La critica ha risposto con entusiasmo unanime. Hannah Ewens di The Independent ha assegnato cinque stelle all’album, lodando “l’intenso formato narrativo che la fa suonare più affilata, più intelligente e più lucida di prima”. Dopo due album che definirono il pop britannico della metà degli anni 2000, Alright, Still e It’s Not Me, It’s You, Allen aveva perso parte della sua presa sulla versione pop star di sé stessa. Sheezus e No Shame avevano lo stesso atteggiamento ma mancavano di focus. Il dolore di questa separazione le ha dato qualcosa di solido da attaccare con tutta la sua forza, e West End Girl rappresenta quella chiarezza verso cui ha scritto per anni.

Non è solo questione di vendite o classifiche. È il ritorno di un’artista che suona “nuovamente viva nelle contraddizioni che ci hanno fatto innamorare di lei: lingua acida e cuore tenero, ironica e sincera, di nuovo spezzata ma ancora in piedi”. Questa dualità permea ogni canzone dell’album, ogni performance annunciata. Allen non ha paura di mostrare le ferite, ma lo fa con l’eleganza di chi ha imparato a trasformare le cicatrici in arte.

Il ritorno di Lily Allen non si ferma ai concerti. Il 13 dicembre apparirà come ospite musicale al Saturday Night Live, la prima volta dal 2007. Ad accompagnarla come conduttore ci sarà l’attore britannico Josh O’Connor, al suo debutto nel celebre show americano. Un cerchio che si chiude, un nuovo capitolo che si apre.

L’ultima volta che Allen era partita per un tour di questa portata era tra il 2018 e il 2019, con il quarto album No Shame. Da allora sono apparse sorprese sparse: al Glastonbury Festival nel 2022 con Olivia Rodrigo, poi nel 2024 con Shy FX. Ma niente di paragonabile a quello che sta per accadere. Questo è il tour che segnerà la definitiva rinascita di Lily Allen, non più come promessa del pop britannico, ma come artista matura capace di guardare in faccia il proprio dolore e trasformarlo in qualcosa di universale.

West End Girl è il quinto album in studio di Allen, il primo dal 2018. Il suo debutto, Alright, Still, raggiunse il secondo posto nel Regno Unito nel 2006. Il successore, It’s Not Me, It’s You, conquistò la vetta nel 2009. Ora, con West End Girl, Allen ha dimostrato che il tempo non ha fatto altro che affinare la sua capacità di raccontare storie che colpiscono dritto al cuore. E il pubblico, a giudicare dalla velocità con cui i biglietti scompaiono, è più che pronto ad ascoltarle.

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