Quando persino Obi-Wan Kenobi si inchioda al divano per un maratona compulsiva di Star Wars, significa che qualcosa di straordinario è accaduto nell’universo della saga.
Ewan McGregor, l’iconico interprete del Maestro Jedi, ha recentemente confessato la sua ossessione per Andor durante il FAN EXPO Boston 2025, rivelando di aver completato entrambe le stagioni dello show in soli tre giorni. “Mi è piaciuto Andor, davvero molto,” ha dichiarato McGregor con l’entusiasmo di un fan ritrovato. “Non l’ho guardato quando è uscito, perché sembrava arrivare quasi contemporaneamente alla serie di Obi-Wan, quindi l’ho saltato. Ma l’ho recuperato di recente.”
L’attore scozzese ha raccontato di aver iniziato il primo episodio qualche mese fa con curiosità, per poi rimanere letteralmente catturato: “Oh mio Dio, questo è davvero interessante,” fu la sua prima reazione, da quel momento, il destino era segnato.
La confessione più divertente riguarda la reazione della sua famiglia, che lo trovava costantemente incollato al televisore, incapace di resistere al richiamo della Ribellione contro l’Impero. McGregor ha persino coinvolto suo figlio di quattro anni nella visione, dimostrando che anche se Andor è considerata la serie Star Wars più oscura e matura mai prodotta, il padre premuroso ha voluto educare il suo giovane Padawan sui pericoli del lato oscuro e dell’oppressione imperiale. Dopotutto, la formazione dei futuri Jedi inizia dall’infanzia.
Ma cosa rende Andor così irresistibile anche per un veterano della galassia lontana lontana come McGregor? La serie, ambientata prima degli eventi di Rogue One del 2016, segue le origini di Cassian Andor interpretato da Diego Luna, mostrando la sua trasformazione in uno degli agenti più cruciali dell’Alleanza Ribelle. Nonostante sia arrivata tra produzioni ad alto profilo come Obi-Wan Kenobi e Ahsoka, Andor ha superato ogni aspettativa, conquistando critica e pubblico con un approccio narrativo profondamente diverso.
I numeri parlano chiaro: su Rotten Tomatoes, lo show vanta un impressionante 96% di approvazione critica e un 89% di gradimento del pubblico. La seconda stagione è stata addirittura definita quasi impeccabile dalla recensione di Looper e da parte nostra una recensione che è un vero e proprio atto d’amore, un risultato straordinario considerando quanto divisivo possa essere Star Wars tra fan e critici. Questo consenso trasversale è raro in un franchise che spesso polarizza le opinioni.
McGregor non è l’unico veterano dei prequel a essersi innamorato della serie. Hayden Christensen, l’interprete di Anakin Skywalker e Darth Vader sia nella trilogia dei prequel che in Obi-Wan Kenobi, ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento durante una conversazione con Diego Luna per la serie Actors on Actors di Variety. Christensen ha lodato “l’approccio molto più oscuro e radicato” di Rogue One, manifestando grande entusiasmo per la seconda stagione di Andor ancora in fase di riprese all’epoca dell’intervista: “Come fan, sono così entusiasta e non vedo l’ora di vedere cosa succederà.”
Il segreto del successo di Andor risiede nella visione del suo showrunner Tony Gilroy, che pur non avendo pianificato di rivoluzionare Star Wars, ha fatto esattamente questo. Portando una profondità narrativa senza precedenti nell’universo, esplorando temi politici complessi e costruendo personaggi tridimensionali al di fuori della tradizionale dicotomia Jedi-Sith, Gilroy ha creato qualcosa di unico. La serie ha unito fan di diverse generazioni e sensibilità, riportando un equilibrio nella Forza che mancava da molto, molto tempo.
La testimonianza di Ewan McGregor è particolarmente significativa perché arriva da qualcuno che ha vissuto Star Wars dall’interno, conoscendone le dinamiche produttive, le sfide narrative e le aspettative del pubblico. Quando un attore del suo calibro, che ha interpretato uno dei personaggi più amati della saga, si trasforma in uno spettatore compulsivo incapace di staccarsi dallo schermo, il messaggio è inequivocabile: Andor ha elevato gli standard qualitativi di cosa può e deve essere una produzione Star Wars.
In un’epoca in cui l’universo espanso di Star Wars si moltiplica tra serie, film e progetti animati, Andor si distingue per il coraggio di rallentare il ritmo, approfondire le motivazioni, esplorare il costo umano della resistenza e costruire tensione attraverso la caratterizzazione piuttosto che le battaglie spaziali. È una lezione di storytelling che evidentemente funziona, se persino il Maestro Obi-Wan ha sacrificato tre giorni della sua vita per immergersi completamente in questa storia di spie, sacrifici e speranza contro ogni probabilità.