Quante volte vi siete trovati a rivedere ossessivamente un teaser trailer, a condividerlo sui social, a discuterne con gli amici, senza mai chiedervi chi ci fosse dietro quella magia?
Quanti poster iconici avete ammirato senza conoscere il nome dell’art director che li ha firmati? È precisamente questo vuoto di riconoscimento che il Trailers FilmFest intende colmare, e lo fa con una ventitreesima edizione che non è semplicemente un’evoluzione, ma una vera e propria rivoluzione.
Dal 19 al 21 novembre, Roma diventerà il palcoscenico di un festival che ha deciso di cambiare pelle. Sotto la guida dei nuovi direttori artistici Francesca Sofia Allegra e Alessandro De Simone, coadiuvati dall’art director Giovanni Guizzardi, il Trailers FilmFest abbandona la formula tradizionale per abbracciare una visione audace sintetizzata nel claim “We Make It Big”. Non si tratta solo di uno slogan: è una dichiarazione d’intenti che promette di ridefinire il posizionamento dell’evento nel panorama festivaliero italiano.
La vera novità dirompente sta nella trasformazione del festival da evento concentrato in pochi giorni a laboratorio permanente. Un appuntamento fisso rivolto a studenti, appassionati e professionisti del settore, che mese dopo mese costruirà un osservatorio privilegiato su un comparto dell’industria audiovisiva ancora troppo poco analizzato. “Il Trailers FilmFest che sogniamo lo costruiremo un pezzetto alla volta, anno dopo anno. Anzi, mese per mese”, dichiarano i due direttori, tracciando una visione chiara: celebrare i professionisti della distribuzione, dai responsabili marketing ai creativi e le agenzie di comunicazione.
Ma cosa significa concretamente questa trasformazione? Il programma si articola in TrailersLab, workshop dedicati agli studenti della NABA, e Trailers Professional, panel indirizzati ai professionisti. Tra questi spicca un titolo provocatorio quanto necessario: “Il titolo di questo panel lo ha scritto ChatGPT”. Un dibattito che promette scintille sul futuro della promozione nell’era dell’intelligenza artificiale, mettendo faccia a faccia professionisti dalle idee diametralmente opposte. Perché il cinema del futuro si costruisce anche attraverso questi confronti, apparentemente tecnici ma profondamente filosofici.
Non meno rilevante è il panel “L’evoluzione della specie: La promozione nell’era dei creators”, che indaga le opportunità e l’effettiva validità del coinvolgimento dei creators digitali nelle campagne promozionali. Una domanda che l’industria cinematografica si pone con crescente urgenza: sono i nuovi influencer gli eredi naturali della promozione tradizionale o semplicemente un fenomeno di passaggio?
Le premiazioni rimangono il cuore pulsante del festival, ma anche qui le novità non mancano. Trenta trailer in concorso divisi in tre sezioni geografiche, giudicati da una giuria di qualità secondo parametri artistici e performance della campagna. Una nuova categoria dedicata ai trailer dei film documentari italiani usciti in sala tra agosto 2024 e luglio 2025 amplia lo sguardo del festival, riconoscendo la dignità promozionale di un genere spesso trascurato. Dieci trailer in totale, con il vincitore decretato dal voto popolare.
Il Pitch Trailer mantiene la sua missione di offrire ad aspiranti registi e professionisti affermati la possibilità di raccontare i propri progetti attraverso un trailer, mentre per la prima volta una giuria dedicata valuterà il Miglior Poster dell’anno, conferendo finalmente il giusto prestigio professionale a un premio che riconosce il lavoro di interi team di creativi. Perché un grande poster non è mai opera di una sola persona, ma il risultato di visioni condivise e battaglie creative.
Tra i premi che assumono peso crescente spiccano quello per la Miglior Campagna Promozionale per il Lancio di un Film e il riconoscimento per il Miglior Contenuto Creator, categoria che riflette le trasformazioni del panorama internazionale. Ma è l’istituzione del Premio Robert Bernocchi a conferire una dimensione emotiva profonda a questa edizione. Dedicato al miglior analista del mercato cinematografico italiano, il premio alla Miglior Rivelazione dell’anno porta ora il nome di un professionista le cui lucide analisi, intuizioni e osservazioni non hanno mai trovato eguali. Un modo per ricordare che dietro i numeri e le strategie ci sono sempre persone, storie, passioni.
La serata finale presso il cinema The Space Moderno di Roma segna un’ulteriore rottura con la tradizione: nessuna proiezione in anteprima. Il Trailers FilmFest vuole essere altro, vuole essere di più. Ecco allora la Battle of Creativity, un confronto pubblico dove quattro creativi professionisti della divulgazione metteranno in piedi dal vivo le proprie strategie promozionali, rispondendo alle domande che vengono loro poste. Roberto Recchioni, Francesco Marchetti, Mauro Mancini e Lorenzo Terragna: nomi la cui expertise non necessita presentazioni, pronti a sfidarsi a colpi di idee, esperienze e guizzi di originalità, con il pubblico come giudice supremo.
Quello che emerge da questa ventitreesima edizione è un festival che ha scelto di non accontentarsi più di essere un semplice contenitore di premi. Il Trailers FilmFest ambisce a diventare un luogo di mediazione tra creatività, marketing e pubblico, uno spazio dove finalmente dare volto e nome a chi lavora nell’ombra per costruire il desiderio di cinema. Perché dietro ogni grande film c’è sempre una grande campagna promozionale, e dietro ogni grande campagna ci sono professionisti che meritano di uscire dall’anonimato. La domanda ora è: siete pronti a scoprire chi ha creato il trailer che vi ha fatto impazzire?