Tom Holland, Anne Hathaway e Matt Damon guidano un viaggio che promette di riscrivere l’epica al cinema

Mancano ancora molti mesi all’uscita di The Odyssey, il nuovo progetto monumentale di Christopher Nolan, ma l’attesa è già una tensione collettiva. Dopo il teaser mostrato soltanto nei cinema prima di Jurassic World: La Rinascita — un frammento mai diffuso online, diventato subito oggetto di culto — il regista continua a proteggere il suo universo con il suo consueto rigore. Ora però arrivano le prime foto ufficiali, pubblicate sulle riviste internazionali di gennaio, e finalmente un velo si solleva sul mondo che sta costruendo.

Il primo scatto ci immerge nel cuore dell’Odissea: Tom Holland è un Telemaco giovane e già consumato dall’attesa. Il suo volto è un mosaico di domande e rimpianti, un figlio che cerca un padre leggendario e, nel farlo, scopre se stesso. È uno dei ritratti più intensi che Nolan abbia mai mostrato in una fase così preliminare.

La seconda immagine ci porta nella reggia di Itaca: Anne Hathaway, nei panni di Penelope, irradia una forza sospesa, fatta di resistenza e grazia. Accanto a lei, Mia Goth interpreta Melanto, e il loro dualismo visivo crea una tensione immediata, un sottotesto che sembra indicare un rapporto molto più stratificato di quanto la tradizione abbia tramandato. In quello scatto convivono fedeltà e solitudine, mito e intimità, come se Nolan cercasse di afferrare la verità emotiva nascosta tra le righe di Omero.

A queste immagini si aggiunge quella apparsa settimane fa nel teaser segreto proiettato in IMAX: Matt Damon è un Ulisse lontano dalla retorica, segnato, stanco, quasi spezzato. Al suo fianco — stando alle indiscrezioni — appare Jon Bernthal, in un ruolo ancora avvolto nel silenzio ma descritto da chi ha visto il teaser come fondamentale nei dialoghi che accompagnano il protagonista. Intorno a loro si muove un cast che promette profondità e sfumature: Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron, tutti impegnati in ruoli tenuti sotto chiave, come tasselli di un mosaico che Nolan rivelerà solo al momento giusto.

Anche la produzione è già leggenda: il film è stato girato interamente su pellicola IMAX, con oltre due milioni di piedi di pellicola utilizzati — una quantità mai vista prima. Gran parte delle riprese è avvenuta in mare aperto su una vera nave, costringendo cast e troupe a confrontarsi con onde reali, vento vero, fatica vera. Nolan ha raccontato di aver trascorso quattro mesi “là fuori”, inseguendo quella verità fisica che per lui è parte stessa della narrazione.

Da questi frammenti si intuisce che The Odyssey non sarà un semplice adattamento, ma una lettura intima dell’Odissea: una storia di ritorni mancati, di identità sospese, di tempo che cambia tutto. Nolan sembra voler attraversare il mito seguendo le sue correnti più profonde, quelle emotive, quelle che parlano di noi.

Se queste prime immagini sono solo l’inizio, luglio 2026 si prepara a consegnarci un viaggio cinematografico che potrebbe diventare uno degli apici della filmografia di Christopher Nolan. The Odyssey appare come un’opera che non racconta soltanto un eroe, ma il peso dell’attesa, la poesia del ritorno, la fragilità di chi cerca di rimettere insieme i pezzi del proprio destino. Un’odissea che non parla solo di mari e mostri, ma di ciò che significa perdersi — e ritrovarsi.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical