C’è un passaparola che attraversa oceani e continenti da oltre un decennio. Chi lo ha visto a New York ne parla con gli occhi che brillano.

Chi è tornato da Londra dopo averlo applaudito non smette di ripetere: “Devi vederlo, devi assolutamente vederlo”. Eppure, nonostante gli incassi stratosferici, i premi vinti e lo status di fenomeno culturale globale, “The Book of Mormon” non aveva mai varcato le Alpi. Fino ad oggi.

Dal 10 al 21 dicembre 2025, il TAM Teatro Arcimboldi Milano ospiterà la prima assoluta italiana di quello che molti considerano il musical più irriverente e geniale del XXI secolo. Un evento che segna una nuova pagina del teatro italiano e che promette di dividere, scandalizzare e far ridere a crepapelle il pubblico nostrano, esattamente come ha fatto con milioni di spettatori in tutto il mondo dal suo debutto nel 2011.

La firma dietro questo spettacolo è quanto di più provocatorio si possa immaginare nel panorama dell’intrattenimento contemporaneo: Trey Parker e Matt Stone, i padri di “South Park”, affiancati da Robert Lopez. Se vi aspettate delicatezza e politically correct, siete decisamente nel posto sbagliato. La trama è tanto semplice quanto esplosiva: due giovani missionari mormoni, ingenui e pieni di buone intenzioni, vengono spediti a predicare la loro fede in un remoto villaggio del Nord dell’Uganda, dove si scontreranno con una realtà ben diversa dai loro ideali candidi e dalle loro fantasie americane.

Il musical ha conquistato Broadway con una forza dirompente, portandosi a casa nove Tony Award e trasformandosi in uno dei fenomeni teatrali più redditizi della storia recente. I numeri parlano chiaro: oltre 800 milioni di dollari di incassi globali, sold out costanti, file interminabili per i biglietti. Ma cosa rende “The Book of Mormon” così speciale da generare un’adorazione quasi fanatica?

La risposta sta nel suo DNA artistico: è satira pura, tagliata con il bisturi chirurgico tipico di Parker e Stone, ma costruita su fondamenta musicali solidissime. Le canzoni sono orecchiabili, le coreografie sono spettacolari, la produzione è lussuosa quanto quella dei grandi classici di Broadway. È come se avessero preso l’irriverenza anarchica di “South Park” e l’avessero vestita con gli abiti scintillanti di un musical tradizionale. Il risultato è uno spettacolo che ti fa cantare mentre demolisce certezze, che ti diverte mentre ti costringe a riflettere su religione, colonialismo culturale e buonismo occidentale.

Per tredici lunghi anni, gli appassionati italiani hanno dovuto prenotare voli transoceanici o weekend londinesi per assistere a questo fenomeno. Ora, finalmente, i biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del Teatro Arcimboldi e su Ticketone. La domanda non è se andare, ma quanto velocemente riuscirete a procurarvi un posto prima che il tutto esaurito diventi inevitabile.

Dicembre 2025 non è poi così lontano, ma per chi aspetta da oltre un decennio, ogni giorno che passa sembra un’eternità. “The Book of Mormon” sta per varcare i confini italiani e nulla sarà più come prima. Preparatevi a ridere, a scandalizzarvi e, forse, a cantare canzoni che non avete mai pensato potessero esistere su un palcoscenico teatrale. Il fenomeno è in arrivo. E fidatevi: tutti quelli che lo hanno visto avevano ragione.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical

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