Ha trasformato il cowboy in un’icona del prime time, ora Kevin Costner torna in sella per mettere in discussione il sentiero che lui stesso ha contribuito a tracciare.
Cosa succede quando il volto più celebre del mito western punta l’obiettivo proprio su ciò che il mito ha sempre lasciato fuori campo? La risposta arriva con un progetto che segna una svolta radicale nella carriera dell’attore: un documentario in otto episodi che spoglia la leggenda della frontiera da ogni patina romantica.
The West rappresenta il passaggio dalla finzione alla verità storica, un viaggio ambizioso che l’attore intraprende insieme alla storica vincitrice del Premio Pulitzer Doris Kearns Goodwin. La serie, prodotta e narrata dallo stesso Costner, rivista episodi fondamentali della conquista del West attraverso voci contrapposte e un contesto rigorosamente documentato. Trasmessa su Canal Historia in Spagna con nuovi episodi fino alla fine di novembre 2025, la docuserie abbandona gli stereotipi del genere per adottare una prospettiva più ampia su nazioni indigene, coloni e potenze emergenti.
Debuttata il 3 novembre 2025, questa non è la tipica narrazione western a cui siamo abituati. Ogni episodio si concentra su momenti cruciali che hanno definito un’epoca: dai primi due capitoli, La batalla de los Árboles Caídos e La fuga de Colter, che impostano il tono con storie di sopravvivenza e conflitto, fino agli episodi del 10 novembre dedicati all’espansione della frontiera con Los caminos de Oregón e le saghe audaci di Comancheria. I capitoli successivi – El Robin Hood de El Dorado, Kansas sangrienta, La batalla de Fetterman e La guerra del condado Johnson – si susseguono fino al finale del 24 novembre, aggiungendo strati sempre nuovi alla storia di una terra in trasformazione.
Per Costner, questo progetto rappresenta una naturale continuazione di una carriera radicata nel folklore western. I fan ricordano il suo premiato Balla coi Lupi, che gli valse l’Oscar, e il suo impegno nel rilancio del neo-western con Yellowstone. Eppure, la sua partenza dalla serie e le difficoltà riportate con la saga Horizon non lo hanno fermato. Al contrario, sembrano aver alimentato la sua passione per esplorare il genere da angolazioni inedite.
Ciò che distingue The West è l’impegno verso l’autenticità. La serie non si limita a riesaminare il folklore western, ma getta uno sguardo critico sulle voci marginalizzate spesso ignorate dalla narrazione tradizionale. Attraverso storie centrate su prospettive dimenticate e eredità contestate, il documentario presenta una narrativa stratificata che riconosce tanto il coraggio quanto la complessità. È un western per i nostri tempi, che abbraccia la durezza senza nascondere le ombre.
La collaborazione con Doris Kearns Goodwin garantisce che il progetto sia sia evocativo che profondamente ricercato. L’obiettivo è cambiare la narrazione concentrandosi sulle interazioni tra nazioni indigene, coloni e le dinamiche sociopolitiche che hanno plasmato la storia americana. Non più cavalieri solitari contro fuorilegge, ma un affresco complesso di relazioni, ambizioni e divisioni che hanno forgiato un continente.
Ogni episodio porta con sé un peso specifico, offrendo ritratti vividi di sfide e confronti che hanno definito un’epoca. Dai combattenti per la libertà agli intransigenti pionieri della frontiera, queste storie sono diverse quanto i paesaggi in cui si svolgono. Come nell’ottavo e ultimo episodio, Johnson County Wars, che racconta come nell’espansione fertile della Powder River Valley nel Wyoming settentrionale, un gruppo di piccoli allevatori guidati da Nate Champion si unì per proteggere i propri diritti al pascolo libero, solo per essere diffamati come comuni ladri da una potente cabala di baroni del bestiame che ordì un’invasione.
La forza del progetto risiede nel suo sforzo di rompere la nostalgia e guardare la storia negli occhi. Lontano dalle rappresentazioni romanticizzate, presenta una narrativa intrisa di resilienza, ambizione e le intricate vicende che definiscono una nazione. È la storia raccontata come dovrebbe essere: onesta, avvincente e sfumata. Chi racconta la storia e chi è stato lasciato fuori? Questa è la domanda centrale che Costner pone al suo pubblico.
Mentre la serie viene trasmessa nel corso di novembre 2025 su Sky History, offre agli spettatori l’opportunità di riscoprire l’Ovest americano non attraverso toni romantici, ma come un paesaggio modellato da resilienza, divisione e ambizione. Per un uomo che ha dedicato gran parte della sua carriera a costruire il mito del West, smontarlo pezzo per pezzo rappresenta forse l’atto più coraggioso. E questa è una storia che vale la pena seguire.