C’è un vuoto che il mondo delle serie crime non è mai riuscito a colmare. Da quando True Detective ha chiuso la sua prima stagione nel 2014, lasciando il pubblico senza fiato davanti alla maestria narrativa di Nic Pizzolatto e alla chimica magnetica tra Matthew McConaughey e Woody Harrelson, nessun’altra produzione è riuscita a replicare quella magia.
Nemmeno la stessa True Detective ci è riuscita con le stagioni successive. Ma qualcosa sta cambiando nel panorama televisivo, e il merito è di una serie Apple TV che sta silenziosamente costruendo le fondamenta per diventare ciò che tutti cercavano: un degno erede di quella prima, indimenticabile stagione.
Presumed Innocent non ha avuto l’esplosione mediatica immediata che accompagnò True Detective. Non è stata immediatamente incoronata come capolavoro assoluto del genere. Eppure, la serie con Jake Gyllenhaal ha fatto qualcosa di più prezioso: ha convinto Apple TV a rinnovarla per una seconda stagione, costruendo le basi per un futuro che potrebbe riscrivere le regole del crime drama antologico. E ora, con l’annuncio che Fiona Shaw entrerà nel cast come personaggio principale nella stagione 2, i pezzi del puzzle iniziano a comporsi in modo sempre più intrigante.
L’attrice irlandese, che il pubblico ha appena visto nella quarta stagione di True Detective nel ruolo di Rose Aguineau, rappresenta un ponte simbolico tra le due serie. Non è solo una questione di curriculum: la sua presenza conferma che Presumed Innocent sta pescando dallo stesso bacino di talenti che ha reso grande la serie HBO, ma con un’ambizione diversa. Mentre True Detective continua a inseguire l’ombra della sua prima stagione, la serie Apple TV sembra aver capito la lezione più importante: non si tratta di replicare, ma di evolvere.
Le similitudini tra le due produzioni sono innegabili e vanno ben oltre il formato antologico. Entrambe le serie costruiscono la narrazione attorno a coppie di investigatori intrappolati in casi di omicidio che diventano rapidamente personali. In entrambe, i protagonisti devono fare i conti con demoni interiori, tensioni familiari e segreti che minacciano di esplodere mentre la pressione del caso aumenta. Presumed Innocent, adattamento del romanzo di Scott Turow del 1987 e dell’omonimo film del 1990, porta sullo schermo l’ossessione, il sesso, la politica e i limiti dell’amore, ingredienti che hanno reso memorabile anche True Detective.
Ma c’è una differenza cruciale: Presumed Innocent sembra aver studiato attentamente gli errori della sua ispirazione. La seconda stagione di True Detective, con Colin Farrell e Vince Vaughn, fu un esperimento narrativo che non riuscì a decollare, schiacciato dal peso delle aspettative e da una trama eccessivamente complessa. Le stagioni successive hanno continuato a dividere il pubblico, con la quarta stagione che, nonostante momenti di brillantezza, non è riuscita a ritrovare quella coesione magica dell’origine.
Qui entra in gioco la strategia di Apple TV. La prima stagione di Presumed Innocent ha mantenuto un equilibrio delicato: meno cupa di True Detective, ma ugualmente intensa; meno pretenziosa, ma altrettanto sofisticata. Ha costruito la sua identità senza cercare di essere qualcos’altro. E ora, con Rachel Brosnahan confermata come protagonista per la seconda stagione e Fiona Shaw nel cast principale, la serie ha tutte le carte in regola per fare ciò che sembrava impossibile: mantenere la qualità costante attraverso le stagioni.
L’annuncio del coinvolgimento di Shaw è particolarmente significativo. Sebbene i dettagli sul suo personaggio non siano stati ancora rivelati, si sa che la seconda stagione adatterà Dissection of a Murder di Jo Murray, suggerendo un ruolo originale creato appositamente per la serie televisiva. La capacità dell’attrice di portare profondità e mistero ai suoi personaggi, dimostrata non solo in True Detective ma in una carriera che spazia da Harry Potter a Killing Eve, promette di aggiungere uno strato di complessità che potrebbe elevare ulteriormente la narrazione.
Il vero test per Presumed Innocent sarà dimostrare che il formato antologico può funzionare senza sacrificare la coerenza narrativa. True Detective ha dimostrato che raggiungere l’eccellenza una volta è possibile; la sfida è ripeterla. Con un cast stellare, una fonte letteraria solida e la libertà creativa che Apple TV ha dimostrato di garantire ai suoi progetti di punta, la serie ha l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo nel genere crime drama.
Mentre il pubblico attende con trepidazione la seconda stagione, una cosa è chiara: il trono lasciato vacante da True Detective potrebbe finalmente aver trovato un pretendente credibile. Non un imitatore, ma un’evoluzione naturale di ciò che quel capolavoro ha iniziato. E questa volta, forse, la magia non svanirà dopo una sola stagione.