Vent’anni sono un traguardo che si celebra, ma soprattutto si misura.
E quando i numeri parlano, raccontano una storia di passione cinematografica che continua a crescere, edizione dopo edizione. La ventesima Festa del Cinema di Roma, svoltasi dal 15 al 25 ottobre 2025, ha chiuso i battenti lasciando dietro di sé una scia di dati che certificano non solo la vitalità dell’evento, ma la sua capacità di rinnovarsi e dialogare con un pubblico sempre più ampio e trasversale.
Il verdetto è arrivato con la forza dei numeri: 116.503 presenze totali, un incremento del 6% rispetto all’edizione precedente. Non si tratta di una semplice crescita statistica, ma del segno tangibile che il cinema, quando viene celebrato con intelligenza e passione, continua a essere un linguaggio universale capace di attrarre generazioni diverse. Un pubblico che non si limita a guardare, ma che vive l’esperienza cinematografica come un rito collettivo, un momento di condivisione culturale che travalica lo schermo.
Gli 82.000 biglietti emessi tra pubblico e accreditati testimoniano l’appetibilità della programmazione. Ma è il dato sugli accrediti a raccontare un’altra storia: 4.337 professionisti del settore, tra operatori, giornalisti e addetti ai lavori, hanno scelto Roma come tappa fondamentale del proprio calendario cinematografico. A questi si aggiungono i 29.007 ingressi agli eventi gratuiti, una formula che democratizza l’accesso alla cultura e trasforma la Festa in un evento veramente popolare, non un’esperienza riservata a pochi eletti.
Le 13 sale sparse per la città hanno registrato 5.496 biglietti venduti, un dettaglio che sottolinea come la Festa non si concentri solo nell’Auditorium Parco della Musica, ma si irradi nel tessuto urbano di Roma, portando il cinema nei quartieri e creando piccole oasi cinematografiche temporanee. Il tasso di riempimento delle sale si attesta all’85%, un dato che fa brillare gli occhi a qualsiasi organizzatore: significa che la scelta dei titoli, la programmazione e la comunicazione hanno funzionato, creando quell’alchimia perfetta tra offerta e domanda che è il sogno di ogni festival.
Ma i numeri più impressionanti arrivano dalla sfera digitale, lì dove si combatte la battaglia più difficile per catturare l’attenzione in un oceano infinito di contenuti. La copertura stampa ha generato 12.423 articoli tra carta stampata, web e testate internazionali. Di questi, 1.401 sono apparsi su media nazionali e locali, 10.088 sul web, 717 su piattaforme internazionali e ben 934 servizi hanno trovato spazio in telegiornali e programmi radiofonici. È la dimostrazione che la Festa del Cinema di Roma non è più un evento locale, ma un appuntamento che risuona ben oltre i confini nazionali.
Il vero salto quantico si misura nelle visualizzazioni social e web: 12.382.450 visualizzazioni totali sulle piattaforme ufficiali della Festa. Un numero che fa girare la testa e che si scompone così: 1.310.000 visualizzazioni sul sito ufficiale, 2.140.000 su Facebook, un impressionante 9.250.000 su Instagram, 442.450 su YouTube e 550.000 su TikTok. Instagram si conferma il regno indiscusso dell’engagement cinematografico, dove le immagini dei red carpet, i fotogrammi dei film e i volti delle star creano un flusso continuo di contenuti che alimentano la narrazione visiva dell’evento.
Questi numeri non sono fredde statistiche da archiviare in un cassetto. Sono la radiografia di un evento culturale che ha saputo evolversi, abbracciando le logiche digitali senza perdere l’anima analogica del cinema. Raccontano di un pubblico che ancora crede nella magia della sala buia, ma che vuole anche condividere quell’esperienza, amplificarla, renderla parte del proprio racconto personale sui social. La Festa del Cinema di Roma ha dimostrato, con la sua ventesima edizione, di saper stare su questo crinale sottile, celebrando la tradizione cinematografica mentre guarda con curiosità al futuro.
Quando il direttore artistico Salvo Nastasi ha dichiarato di essere contento perché l’edizione è stata “proprio come la volevamo”, dietro quelle parole c’era la consapevolezza di aver centrato un obiettivo ambizioso: costruire un festival che sia al tempo stesso prestigioso e popolare, internazionale e radicato nel territorio, tradizionale e innovativo. I numeri, testardi e inconfutabili, gli danno ragione. E già si guarda alla ventunesima edizione, con la certezza che il cinema, a Roma, ha ancora molto da raccontare.