Dopo undici giorni intensi di proiezioni, incontri e celebrazioni cinematografiche, la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma ha chiuso i battenti con la cerimonia di premiazione presso l’Auditorium Parco della Musica.
Un traguardo simbolico per una manifestazione che continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama culturale italiano, capace di mettere in dialogo autori emergenti e nomi affermati del cinema internazionale.
Il momento più atteso della serata ha visto protagonista Jasmine Trinca, che ha ricevuto il premio come miglior attrice – Premio “Monica Vitti” per la sua interpretazione in “Gli occhi degli altri”. Un riconoscimento che valorizza la nutrita presenza italiana nel concorso progressive cinema e conferma il talento cristallino di un’attrice capace di attraversare registri e generi con rara autenticità. La Trinca si aggiunge così a un albo d’oro che celebra l’eccellenza interpretativa del cinema italiano e internazionale.
La giuria presieduta da Paola Cortellesi, affiancata dal regista finlandese Teemu Nikki, dal britannico William Oldroyd, dallo scrittore statunitense Brian Selznick e dall’attrice Nadia Tereszkiewicz, ha dovuto valutare un programma particolarmente ricco e variegato. Le loro scelte hanno premiato un cinema coraggioso, capace di sperimentare linguaggi e di raccontare storie universali con sguardi personali e distintivi.
Il premio per il miglior film è andato a “Left-Handed Girl” (La mia famiglia a Taipei) della regista taiwanese Shih-Ching Tsou, un’opera che ha saputo conquistare la giuria con la sua capacità di esplorare dinamiche familiari attraverso una lente intimista e profondamente umana. Il Gran Premio della Giuria è stato invece assegnato a “Nino” di Pauline Loquès, confermando l’apertura della Festa verso voci nuove e narrazioni originali.
Sul fronte registico, il riconoscimento è andato a Wang Tong per “Chang ye jiang jin” (Wild Nights, Tamed Beasts), mentre la miglior sceneggiatura è stata attribuita ad Alireza Khatami per “The Things You Kill”. Questi premi testimoniano l’attenzione della manifestazione verso la qualità della scrittura cinematografica e la maestria nella costruzione visiva delle storie.
Al maschile, il premio come miglior attore – Premio “Vittorio Gassman” è stato conquistato da Anson Boon per la sua performance in “Good Boy”. La giuria ha inoltre voluto assegnare un premio speciale al cast del film “40 secondi”, sottolineando l’importanza del lavoro d’insieme nella creazione di un’opera cinematografica efficace.
Tra le opere prime, segnalate nelle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public, la giuria presieduta dal regista argentino Santiago Mitre ha assegnato il Premio Miglior Opera Prima Poste Italiane a “Tienimi presente” di Alberto Palmiero, proveniente dalla sezione Freestyle. Una menzione speciale è andata agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per “California Schemin'” di James McAvoy, evidenziando ancora una volta l’importanza delle interpretazioni nel determinare la riuscita di un film.
Novità assoluta di questa edizione è stata l’introduzione del Premio Miglior Documentario, che ha voluto celebrare il “cinema del reale” in tutte le sue sfaccettature. La giuria presieduta dal regista rumeno Alexander Nanau ha premiato “Cuba & Alaska” di Yegor Troyanovsky, proveniente dalla sezione Proiezioni Speciali, mentre una menzione speciale è stata assegnata a “Le Chant des forêts” di Vincent Munier. Questo nuovo riconoscimento rappresenta un segnale importante dell’attenzione crescente verso forme narrative che indagano la realtà con strumenti poetici e visionari.
Il pubblico, come sempre protagonista attivo della Festa, ha espresso la propria preferenza assegnando il Premio del Pubblico Terna a “Roberto Rossellini – Più di una vita” di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti. Una scelta che sottolinea il legame profondo tra il cinema italiano e le sue radici storiche, celebrando uno dei maestri che hanno contribuito a definire il linguaggio cinematografico del dopoguerra.
La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma si chiude dunque con un bilancio ricco di emozioni e scoperte. Un programma che, seppur abbondante e talvolta dispersivo, ha saputo offrire uno spaccato del cinema contemporaneo nelle sue molteplici declinazioni. Dalla fiction al documentario, dalle opere prime ai ritratti di grandi maestri, la manifestazione continua a rappresentare un ponte tra culture cinematografiche diverse, un luogo di incontro dove il cinema può esprimersi in tutta la sua potenza narrativa ed emotiva.
L’appuntamento è già fissato per la prossima edizione, che dovrà confermare e consolidare questo percorso di crescita, mantenendo vivo il dialogo tra autori, opere e pubblico che rappresenta l’anima più autentica di ogni grande festival cinematografico.