Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Raiz, uno dei protagonisti del film, che ci ha raccontato cosa significa interpretare un personaggio negativo con tutte le sue sfaccettature.

Arriva alla Festa del Cinema di Roma 2025, nella sezione Grand Public, Io Sono Rosa Ricci, il film diretto da Lyda Patitucci con Maria Esposito, Andrea Arcangeli e Raiz.

Prodotto da Picomedia con Rai Cinema, in collaborazione con Netflix, e prodotto da Roberto Sessa, il film uscirà nelle sale il 30 ottobre distribuito da 01 Distribution.

Un racconto di formazione e rinascita ambientato a Napoli, dove la forza, la paura e la libertà si intrecciano nella storia di una giovane ragazza pronta a scegliere il proprio destino.

Napoli, 2020. Rosa Ricci ha quindici anni e un’eredità ingombrante: è la figlia di uno dei boss più temuti della città. Schiva e inquieta, vive in una gabbia dorata, protetta da Don Salvatore e dal suo clan. Quando viene rapita da un narcotrafficante intenzionato a colpire suo padre, Rosa si ritrova prigioniera su un’isola remota.

Minacciata e costantemente in pericolo, durante la prigionia intraprende però un percorso di crescita, scoprendo la propria forza e stringendo un legame profondo che la cambierà per sempre.

Mentre il padre scatena una guerra per salvarla, Rosa non aspetta di essere salvata: progetta la sua fuga, e quando finalmente torna a Napoli, non è più la stessa. Ora è pronta a riprendersi la sua vita e a scegliere da sola il proprio destino. Anche se questo significa trovare vendetta.

Il soggetto e la sceneggiatura di Io Sono Rosa Ricci sono firmati da Maurizio Careddu e Luca Infascelli.

La fotografia è curata da Valerio Azzali, il montaggio da Valeria Sapienza, la scenografia da Carmine Guarino e i costumi da Rossella Aprea.

Il film è ispirato alla serie di successo Mare Fuori, ideata da Cristiana Farina e scritta da Cristiana Farina insieme a Maurizio Careddu.

L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Regione Campania – FCRC.

A chiudere il film, il brano “Vàttelo!”, scritto e interpretato da Gennaro “Raiz” Della Volpe e Silvia Uras, con musiche di Paolo Baldini DubFiles. Una canzone intensa, radicata nella terra e nella rabbia del Sud, che restituisce la voce di chi sceglie di ribellarsi al proprio destino.

In occasione della proiezione alla Festa del Cinema di Roma, abbiamo intervistato Raiz, che ci ha raccontato la complessità del suo ruolo e la difficoltà di dare umanità a un personaggio negativo, fatto di contrasti, ferite e silenzi.

Un’interpretazione che dimostra come anche nei personaggi più oscuri possa nascondersi una verità capace di emozionare.

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Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical