Quando un film in lingua non inglese raggiunge 103 milioni di visualizzazioni su Netflix, conquistando il primato del 2021, non si tratta solo di un successo. È un fenomeno. E i fenomeni, nel mondo dello streaming, chiedono inevitabilmente un sequel.
È così che Roar Uthaug, il regista norvegese che ha trasformato il folklore del suo paese in un blockbuster globale, torna a dirigere Troll 2, in arrivo sulla piattaforma della N rossa il 1° dicembre. Il primo Troll aveva fatto qualcosa di straordinario: aveva preso le antiche leggende scandinave dei giganti di pietra mangiatori di uomini e le aveva trasformate in un monster movie capace di competere con le produzioni hollywoodiane. Non c’erano supereroi in calzamaglia o franchise multimiliardari alle spalle. Solo una storia radicata nella tradizione, effetti speciali convincenti e quella tensione primordiale che ti fa chiedere cosa succederebbe se le montagne decidessero improvvisamente di camminare.
Il trailer italiano ufficiale di Troll 2 promette di alzare ulteriormente la posta. La minaccia questa volta è descritta come ancora più pericolosa della precedente, e considerando che nel primo film un troll aveva seminato distruzione attraversando la Norvegia come un carro armato di pietra alto quanto un grattacielo, l’asticella è posizionata molto in alto.
A guidare nuovamente la resistenza umana troviamo i protagonisti del primo capitolo: Nora, interpretata da Ine Marie Wilmann, la paleontologa diventata nostro malgrado esperta di mitologia vivente; Andrea, il fidato Kim Falck; e il capitano Kris, ora promosso a maggiore, interpretato da Mads Sjøgård Pettersen. Si unisce al cast Sara Khorami nel ruolo di Marion, un nuovo personaggio che potrebbe portare prospettive inedite nella lotta contro le creature ancestrali.
Dietro la macchina da presa ritroviamo la stessa squadra creativa che aveva reso memorabile il primo film. Oltre a Uthaug alla regia, tornano lo sceneggiatore Espen Aukan e i produttori Espen Horn e Kristian Strand Sinkerud. Una continuità artistica che rappresenta una garanzia: non stiamo parlando di un sequel affrettato per sfruttare il successo del predecessore, ma di un progetto che cerca di espandere organicamente l’universo narrativo creato nel 2021.
Il fascino di questa saga risiede nella sua capacità di rendere credibile l’incredibile. I troll del folklore norvegese non sono creature fantastiche da fiaba, ma entità geologiche, forze della natura che dormono sotto forma di montagne e che, quando si risvegliano, ricordano all’umanità quanto sia fragile la sua presunta supremazia sul pianeta. È cinema catastrofico con radici mitologiche, monster movie che attinge a paure ancestrali.
Netflix ha dimostrato negli ultimi anni di saper valorizzare produzioni internazionali, portando storie locali a un pubblico globale. Troll ne è stato un esempio perfetto: un film norvegese che parlava di leggende norvegesi, ma che risuonava universalmente perché toccava corde profonde. La paura dell’ignoto. Il rispetto per le forze primordiali. La necessità di proteggere ciò che amiamo anche quando la minaccia sembra insormontabile.
Con Troll 2 che debutterà in streaming il 1° dicembre, gli abbonati della piattaforma potranno scoprire quale nuova apocalisse di pietra attende la Norvegia e i suoi abitanti. E se il primo film è stato capace di tenere incollati allo schermo oltre cento milioni di spettatori, c’è da scommettere che questo sequel non passerà inosservato. Perché quando le montagne si muovono, tutti si fermano a guardare.