Quella del 21 ottobre non è mai stata una sola giornata. Di quel giorno ne esistono due versioni parallele: quello che ognuno di noi ha vissuto nel 2015, e quello immaginato da Robert Zemeckis e abitato da Marty McFly e Doc Brown, Michael J. Fox e Christopher Lloyd, nella seconda puntata della saga di Ritorno al futuro.

Una data che è diventata una celebrazione planetaria, il Back to the Future Day, quando il nostro tempo ha raggiunto quello di una narrazione cinematografica e milioni di fan in tutto il mondo hanno fatto il conto tra le invenzioni previste e quelle mancate: l’auto volante no, il lettore di impronte digitali sì, lo skateboard volante quasi, e in più abbiamo ricevuto Internet, che nessuno aveva immaginato.

Quarant’anni dopo il suo debutto nelle sale, avvenuto il 18 ottobre 1985 in Italia, Ritorno al futuro torna a illuminare il grande schermo. Oggi, il primo capitolo della trilogia sarà proiettato in tutta Italia in una versione restaurata in 4K, distribuita da Nexo Studios. Le prevendite sono aperte dal 19 settembre e l’attesa cresce ogni giorno. Per rendere l’evento ancora più memorabile, i fan sono invitati a presentarsi in sala con i loro outfit ispirati ai personaggi della saga, che si tratti del celebre gilet rosso di Marty, di un camice da scienziato pazzo o delle iconiche scarpe Nike Mag, per creare una vera e propria festa collettiva del cinema.

La proiezione si integra perfettamente con l’evento espositivo Back in Time – The Exhibition, aperto fino al 26 ottobre 2025 a Marcallo con Casone, in provincia di Milano. La mostra, organizzata da Infinity Events in collaborazione con Ritorno al Futuro Italia APS, espone oltre 100 memorabilia originali, tra cui la celebre DeLorean DMC12, il Volkswagen T2 dei terroristi libici, la Ford di Biff e ricostruzioni scenografiche iconiche come la Torre dell’Orologio e il Lou’s Cafe. Grazie a una collaborazione speciale, i possessori del biglietto del cinema potranno acquistare con uno sconto il biglietto della mostra e viceversa. Parte del ricavato sarà devoluto alla Team Fox Foundation, l’associazione fondata da Michael J. Fox a sostegno della ricerca sul Parkinson.

Ma cosa rende Ritorno al futuro un fenomeno intramontabile, amato da generazioni diverse? Il segreto risiede nell’equilibrio perfetto tra avventura, fantascienza, umorismo e temi universali come l’amicizia, il coraggio e il desiderio di cambiare il proprio destino. Marty McFly e Doc Brown non sono eroi invincibili, ma due personaggi con cui è facile immedesimarsi: outsider che, con ingegno e cuore, sfidano le leggi del tempo. La sceneggiatura scritta da Bob Gale e Robert Zemeckis unisce azione e momenti di riflessione con una leggerezza unica, che fa ridere e commuove allo stesso tempo.

Una chiave per comprendere il culto unanime che circonda il film può essere trovata nel famoso dialogo in cui il ragazzo Marty si trova proiettato al 15 ottobre 1955, trent’anni prima del giorno che stava vivendo, e va a trovare l’amico inventore Doc, dove stenta a convincerlo di essere arrivato dal futuro su un mezzo inventato dal Doc di trent’anni dopo. L’eccentrico e solitario Doc gli chiede chi sia il presidente negli Stati Uniti del 1985 e alla risposta “Ronald Reagan!” decide definitivamente che Marty lo stia prendendo in giro: “Ronald Reagan, l’attore? E chi è il vice-presidente, Jerry Lewis? Immagino che Marilyn Monroe sia la First Lady, e John Wayne ministro della Guerra!”.

Come ha osservato la studiosa Elisa Cuter sulla rivista web Doppiozero, si trattava di una sorta di infanzia pop della nostra modernità, quello che potremmo chiamare il volto ingenuo e benevolo della postmodernità. Era l’epoca in cui i prodotti dell’industria culturale hanno incominciato a giocare con la memoria del pop, di cui il pubblico era ormai competente quanto gli addetti al settore: strizzate d’occhio, citazioni buffe, cameo. Viaggi in un passato non remoto, e poi in un futuro a portata di mano, dove non ci si trovano gli alieni ma le premesse e le conseguenze della nostra stessa vita. Una cosa affettuosa, insomma. La trilogia ha insegnato al pubblico che il tempo non è solo una dimensione da attraversare, ma uno spazio di possibilità dove il passato, il presente e il futuro si intrecciano come nella vita di tutti noi.

Dietro le quinte, la realizzazione del film nasconde curiosità affascinanti. La scelta della celebre DeLorean non fu casuale: il suo design futuristico e le porte ad ala di gabbiano la resero subito perfetta per rappresentare un veicolo del tempo. Curiosamente, Marty McFly era stato pensato inizialmente come un ragazzo di 17 anni, ma Michael J. Fox aveva 24 anni durante le riprese, cosa che portò a dover adattare alcune scene per farlo sembrare più giovane. Il celebre skateboard volante fu in parte realizzato usando un vero skateboard telecomandato, un piccolo dettaglio che aggiunse realismo alle scene più spettacolari.

Anche il famoso flusso canalizzatore, il cuore del meccanismo che permette i viaggi nel tempo, è frutto di fantasia ma il suo nome fu ispirato da termini tecnici reali nel campo dell’elettronica, scelto per sembrare scientificamente plausibile. E c’è un ultimo segreto che pochi conoscono: il film rischiò seriamente di non vedere la luce. Il produttore Steven Spielberg inizialmente non volle finanziare il progetto, ma poi cambiò idea, diventando uno dei maggiori sostenitori e contribuendo al successo mondiale della saga. La fatica che fece Robert Zemeckis a realizzare il film, i molti rifiuti ricevuti e il provvidenziale intervento di quel genio della lungimiranza produttiva che è Spielberg sono ormai leggenda.

Le trovate più inaspettate del Back to the Future Day sono stati i divertiti comunicati di polizie di tutto il mondo, dal Galles all’Australia a Taiwan, che hanno annunciato arresti dei protagonisti per turbamento del continuum spazio-temporale, tentativi di calcolare con l’autoveloc la velocità della DeLorean e rilievi scientifici sulle strisce infuocate lasciate dall’auto stessa in attesa che il flusso canalizzatore si attivi. E se hanno voglia di scherzare i poliziotti, figurarsi noialtri.

Per celebrare il quarantesimo anniversario, Casio ha lanciato uno speciale orologio dedicato a Ritorno al futuro, il modello CA-500WEBF-1A realizzato in collaborazione con Universal Products & Experiences. Se Marty McFly indossava l’iconico Casio CA-53 nella pellicola, oggi è possibile allacciare al polso un’edizione speciale dove ogni dettaglio è curato per omaggiare la pellicola di Zemeckis. Il piccolo tastierino per le varie funzioni e la calcolatrice riprende lo stile del cruscotto della DeLorean, con colori che rimandano ai circuiti temporali utilizzati per impostare data e ora di destinazione dei viaggi. Sul retro della cassa è inciso il disegno del condensatore di flusso, mentre sulla fibbia del cinturino in acciaio inossidabile si trova il logo del film. Disponibile al prezzo di 119 euro in edizione limitata, la confezione d’acquisto riproduce una videocassetta vhs omaggiando non soltanto la trilogia, ma anche l’era d’oro dell’home video.

Con il ritorno al cinema del primo episodio in versione restaurata, gli spettatori avranno un’occasione unica per riscoprire la magia di una saga che ha segnato un’epoca e continua a influenzare la cultura pop. Tra emozione, risate e adrenalina, il 21 ottobre si conferma come il giorno perfetto per salire a bordo della DeLorean e partire per un viaggio nel tempo che non smette mai di affascinare. Era il sogno di poter vivere la propria stessa identità in modo ironico, avventuroso e soprattutto continuamente cangiante. Un sogno d’amore, per il proprio tempo: il proprio oggi e il resto del tempo che abbiamo avuto e avremo.

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