Su Prime Video si chiude la trilogia di Noah e Nick: tra drammi, cliché e un romanticismo che ormai sa di déjà vu

Ci sono storie che nascono con il fuoco e finiscono con la cenere.

È Colpa Nostra?, tratto dai romanzi di Mercedes Ron e diretto da Domingo González, chiude la trilogia che ha fatto impazzire il pubblico young adult tra segreti, attrazione proibita e amori sbagliati. Ma stavolta la passione lascia spazio a una malinconia più quieta — e, forse, a un pizzico di autoironia involontaria.

Disponibile su Prime Video, il film ritrova Nicole Wallace e Gabriel Guevara nei panni di Noah e Nick, due anime che continuano a inseguirsi tra colpe, perdono e ricordi.

Dopo le tensioni familiari e i colpi di scena dei precedenti capitoli (È colpa mia? e È colpa tua?), qui la storia prova a chiudere il cerchio, portando i protagonisti verso una sorta di maturità sentimentale — o almeno ci prova.

Noah e Nick vivono separati, ma il destino li riporta ancora una volta l’uno accanto all’altra.

Lui è tormentato, impulsivo, segnato da scelte che pesano come ferite; lei è più consapevole, ma ancora prigioniera di ciò che sente.

Il ritorno di vecchie conoscenze, la gelosia e i non detti costruiscono un intreccio fatto di tensione, rabbia e nostalgia. Tutto spinge verso una domanda sola: si può amare ancora, dopo aver distrutto tutto?

La regia gioca con luci dorate, sguardi rubati e corse in auto sotto la pioggia. Ma dietro l’estetica da videoclip, il film fatica a trovare la stessa intensità dei suoi inizi.

Le scene d’amore sembrano più una coreografia che un sentimento, e i dialoghi — a volte così prevedibili da far sorridere — rendono impossibile prenderlo troppo sul serio.

Ed è proprio questo il punto: È Colpa Nostra? è un film da guardare con leggerezza, nei momenti di noia, quando serve una dose di drama senza conseguenze.

Non pretende profondità, non vuole cambiare nulla. Vuole solo intrattenere, con la sua bellezza imperfetta e i suoi personaggi che sembrano usciti da un sogno adolescenziale.

Gli ultimi respiri della saga

Se i primi capitoli avevano almeno la forza dell’inizio — l’attrazione proibita, la scoperta, l’idea di un amore impossibile — qui resta la nostalgia.

È come tornare in un luogo che si conosce a memoria: nulla sorprende più, ma qualcosa di familiare ci trattiene fino ai titoli di coda.

E quando arrivano, un po’ dispiace comunque.

È Colpa Nostra? non è un grande film. Ma è un addio che, nel suo piccolo, chiude una storia amata da milioni di spettatori.

Con i suoi errori, i suoi cliché e i suoi momenti improbabili, resta un ritratto sincero di un certo modo di raccontare l’amore: quello esagerato, melodrammatico, adolescenziale — e proprio per questo, irresistibile.

Una chiusura visivamente curata ma narrativamente fragile. Da vedere nei pomeriggi di noia, quando serve un po’ di caos finto per sentirsi vivi

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical