Per decenni è stato considerato il Sacro Graal del cinema biografico, un sogno troppo costoso, troppo complicato, troppo sacro per essere realizzato.
I diritti sulla vita e sulla musica dei Beatles sono sempre stati un territorio inaccessibile, una fortezza impenetrabile che ha scoraggiato anche i più audaci produttori di Hollywood. Eppure nel 2028 accadrà l’impossibile: non uno, ma quattro film dedicati alla band più influente della storia della musica popolare arriveranno nelle sale cinematografiche.
Il progetto porta la firma di Sam Mendes, il regista premio Oscar di capolavori come 1917 e Skyfall, e rappresenta un’ambizione narrativa senza precedenti nel panorama cinematografico contemporaneo. Quattro lungometraggi interconnessi, ciascuno raccontato dal punto di vista di un diverso membro della band: Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr. Una struttura che promette di restituire la complessità di una storia che ha definito un’epoca, attraverso le prospettive individuali di quattro artisti straordinari.
La produzione ha affidato i ruoli dei Fab Four a un quartetto di attori che rappresenta il meglio della nuova generazione britannica e irlandese. Paul Mescal, l’attore irlandese esploso con la serie Normal People e candidato all’Oscar per Aftersun, interpreterà Paul McCartney. Harris Dickinson, volto emergente del cinema d’autore con film come Babygirl per A24, darà vita a John Lennon. Joseph Quinn, conosciuto dal grande pubblico per Stranger Things e per il suo Johnny Storm nel Marvel Cinematic Universe, vestirà i panni di George Harrison. Infine Barry Keoghan, nominato all’Oscar per The Banshees of Inisherin e protagonista di Saltburn, sarà Ringo Starr.
La scelta di questi interpreti non è casuale. Sono attori che hanno dimostrato di saper navigare tra cinema indipendente e blockbuster, tra intimità emotiva e presenza magnetica sullo schermo. Proprio le qualità necessarie per incarnare musicisti che erano al tempo stesso ragazzi di Liverpool e fenomeni globali, artisti vulnerabili e icone indistruttibili.
Ciò che rende questo progetto davvero rivoluzionario è l’accesso completo al catalogo musicale dei Beatles, una concessione che Apple Corps, la società fondata dai quattro membri della band nel 1968, ha garantito per la prima volta in assoluto per un biopic sceneggiato. Fino ad oggi, film come Nowhere Boy, dedicato alla giovinezza di John Lennon, hanno dovuto rinunciare completamente alla musica dei Beatles a causa dei costi proibitivi. Anche produzioni che hanno ottenuto licenze parziali, come Yesterday di Danny Boyle o il musical Across the Universe di Julie Taymor, non hanno mai potuto raccontare la vera storia della band.
Le sceneggiature sono affidate a tre autori di calibro internazionale: Jez Butterworth, vincitore del Tony Award e autore di Ford v Ferrari e Spectre, Peter Straughan, premio Oscar per la sceneggiatura di Conclave, e Jack Thorne, vincitore di BAFTA e Tony Award per lavori come Enola Holmes. Tre penne diverse per catturare tre anime differenti di una stessa leggenda, con approcci narrativi che si intrecciano e si completano.
L’approvazione dei protagonisti è arrivata direttamente. Ringo Starr ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo sui social media, scrivendo: “Sosteniamo tutti il progetto cinematografico di Sam Mendes. Sì, davvero”. L’ex batterista dei Beatles ha anche commentato con ironia la scelta di Barry Keoghan per interpretarlo, dichiarando a Entertainment Tonight: “Penso che sia fantastico, credo che stia da qualche parte prendendo lezioni di batteria. Spero non troppe”. Paul McCartney non si è ancora espresso pubblicamente sul film o sulla scelta di Paul Mescal, ma il coinvolgimento di Apple Corps garantisce il benestare sia dei due Beatles sopravvissuti sia degli eredi di Lennon e Harrison.
Il cast si sta arricchendo di figure chiave nella storia della band. Saoirse Ronan, candidata più volte all’Oscar, interpreterà Linda McCartney, la fotografa e musicista che divenne la prima moglie di Paul. James Norton sarà Brian Epstein, il leggendario manager che scoprì i Beatles e ne guidò l’ascesa fulminante. Altri personaggi iconici, inclusa Yoko Ono, troveranno sicuramente spazio in questa narrazione corale.
La strategia di distribuzione immaginata da Sony Pictures è audace quanto il progetto stesso. Tom Rothman, CEO di Sony Pictures, ha definito i film come “la prima esperienza cinematografica binge-watchable”, tutti e quattro programmati per l’uscita nelle sale nell’aprile del 2028. “Devi abbinare l’audacia dell’idea a una strategia di distribuzione audace”, ha dichiarato Rothman a The Hollywood Reporter nel 2024. “Non c’è mai stata un’impresa come questa prima d’ora, e non puoi pensarla in termini di distribuzione tradizionale”.
Non è ancora chiaro in quale ordine i film arriveranno nelle sale né quali date precise occuperanno nel calendario dell’aprile 2028. Quello che è certo è l’intenzione di creare un evento cinematografico senza precedenti, capace di riportare il pubblico in sala con la promessa di un’esperienza immersiva e totalizzante. Come ha dichiarato Sam Mendes durante la presentazione del progetto al CinemaCon 2025: “Abbiamo bisogno di grandi eventi cinematografici per far uscire le persone di casa”.
Rimangono molte domande sul contenuto specifico dei quattro film. Quanto della storia dei Beatles verrà raccontato? Si concentreranno sugli anni della Beatlemania, quando quattro ragazzi di Liverpool conquistarono il mondo? Esploreranno la fase creativa più matura, quando album come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e Abbey Road ridefinirono le possibilità della musica popolare? Racconteranno la dolorosa separazione del 1970 e le carriere soliste che seguirono? Ogni membro della band ha vissuto quella storia in modo diverso, e la struttura narrativa scelta da Mendes promette di restituire proprio questa molteplicità di sguardi.
Ciò che appare evidente è l’ambizione di creare non semplici biopic, ma un’opera cinematografica che rispecchi la complessità e la rivoluzione culturale rappresentata dai Beatles. Quattro film interconnessi che dialogano tra loro, proprio come le quattro voci e personalità che hanno reso quella band irripetibile. Un esperimento narrativo che potrebbe ridefinire il modo stesso in cui raccontiamo le grandi storie collettive attraverso il cinema.
Il 2028 si profila così come l’anno in cui una generazione potrà finalmente vedere sul grande schermo la storia che ha sempre desiderato conoscere, mentre chi ha vissuto quegli anni potrà rivivere la magia di un fenomeno che ha cambiato per sempre la cultura globale. Quattro film per quattro Beatles, quattro prospettive per una sola leggenda immortale.