Lauren Graham e Kelly Bishop riaccendono la speranza di un nuovo film dedicato alle ragazze di Stars Hollow

Sono passati venticinque anni dal primo caffè servito da Luke’s Diner, eppure il mondo continua a volere più Gilmore Girls.

Lorelai e Rory non sono mai davvero uscite dal cuore degli spettatori — e oggi, grazie a nuove dichiarazioni del cast, si riapre la porta di Stars Hollow.

Lauren Graham, l’indimenticabile Lorelai, ha confessato di essere “sempre pronta a tornare”, ma solo se il progetto saprà onorare l’anima originale della serie.

«Un film di Natale sarebbe perfetto», ha detto. «Non serve un’altra stagione intera: basterebbe un incontro, una festa, una tavola imbandita e qualche battuta veloce come un caffè servito troppo caldo.»

Accanto a lei, Kelly Bishop — la severa e tenera Emily Gilmore — ha ammesso che ci penserebbe “solo se ci fossero di nuovo tutte loro: Lauren, Alexis e Amy”. Perché Gilmore Girls non è solo una serie, ma un piccolo universo di parole veloci, dialoghi taglienti e abbracci non detti.

E in fondo, come ha ricordato lei stessa, «forse un film sarebbe la formula perfetta, piuttosto che un’altra miniserie».

Ma la voce più attesa è quella di Amy Sherman-Palladino, la mente che ha creato Stars Hollow e dato vita a quelle due donne imperfette e irresistibili.

La showrunner ha parlato apertamente del famoso cliffhanger con cui si era chiuso Gilmore Girls: A Year in the Life:

«Il cliffhanger era intenzionale perché la storia parlava del ripetersi della storia e del rapporto madre-figlia.

Per me era molto meno su chi fosse il ragazzo, ma più quale fosse la circostanza.

La mia cosa è: concentrarsi sempre su cosa fanno le ragazze, e quale sia la storia tra madre e figlia, perché è questo lo show.»

Amy ha poi aggiunto parole che spiegano, una volta per tutte, la filosofia dietro la serie:

«So che le persone sono molto investite in loro, e tutti i ragazzi sono estremamente affascinanti e deliziosi da guardare, ma onestamente lo show riguarda le ragazze.

Se nessuna delle due avesse avuto un fidanzato in sei anni, comunque sarebbe andato bene.

Nella mia mente so chi era il padre e so cos’era il bambino, ma questo rimane nella mia mente.»

Parole che racchiudono l’essenza di Gilmore Girls: una storia che non ha mai avuto bisogno di principi azzurri, ma solo di due donne, un caffè, e la vita che scorre tra un sogno e un errore.

Anche Scott Patterson, l’amato Luke, ha voluto dire la sua: per lui, A Year in the Life non è stata la fine, ma solo una pausa. Un tempo sospeso, come quello che precede la prima neve su Stars Hollow.

Forse non serve un’altra stagione per tornare a casa.

Basta un film. Un’ora e mezza per riaccendere il fuoco del Dragonfly Inn, per rivedere Rory con un taccuino in mano, Lorelai con una battuta pronta, e Luke che serve il solito caffè.

Perché certe storie non finiscono. Semplicemente cambiano ritmo. E restano, come il profumo di un caffè che non si dimentica mai.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical