Il Lido si accende di riflessi, sete e cristalli. La sesta giornata della Mostra del Cinema di Venezia 2025 è stata una passerella di stili, tra dive che rievocano il fascino d’altri tempi e registi che per un attimo hanno lasciato da parte la macchina da presa per diventare protagonisti del red carpet. Sotto il sole dorato e le luci della sera, la moda si è intrecciata con il cinema, regalando momenti di puro incanto.
Amanda Seyfried
Incanta con un abito Prada blu notte che sembra uscito da un sogno antico: bustier scolpito, fiocco cremisi come una ferita luminosa sul cuore, bottoni che scendono come una costellazione lungo il tessuto. A completare, un chignon disciplinato e i gioielli Tiffany & Co., luci delicate sul volto di una bambola malinconica. Voto: 7,5

Stacy Martin
Appare come una creatura lunare, avvolta in un abito blu notte Louis Vuitton. Le maniche ballon e le rouches sui fianchi sono arabeschi teatrali che ne scolpiscono il portamento. I suoi movimenti hanno la grazia di un sipario che si apre su una scena d’opera. Voto: 9+
Mona Fastvold
Regista e musa, porta sul tappeto rosso la forza della semplicità: abito nero con strascico, bretelle metalliche come raggi di luce che sorreggono la sua figura. Labbra rosse mat, sguardo deciso, un’eleganza che non ha bisogno di ornamenti. Voto: 8+
Thomasin McKenzie
Eterea, come un’eroina di romanzo: il suo abito Rodarte è un intreccio di merletti e balze che ricordano un giardino segreto. L’acconciatura a onde piatte la trasporta in un’altra epoca, sospesa tra il jazz degli anni Venti e la poesia delle fiabe. Voto: 7

Brady Corbet e Ada
In nero essenziale lui, poesia pura lei: la piccola Ada con l’abito romantico e la borsa Miu Miu sembra una miniatura vivente di una favola illustrata, mano nella mano con il padre. Voto: 7
Viola Prettejohn
Il suo abito color ghiaccio porta con sé l’eco delle stagioni passate: il top reggiseno a vista ricorda un trend già vissuto, eppure conserva un fascino nostalgico. Un gioco tra intimo e superficie, tra ciò che si mostra e ciò che si cela. Voto: 5

Lewis Pullman e Kaia Gerber
Non serve camminare insieme per sembrare un quadro: lui in tuxedo Saint Laurent, elegante e distratto, lei principessa contemporanea in Givenchy by Sarah Burton, pizzo e paillettes che brillano come stelle sul mare del Lido. Voto: 9
Natalie Shinnick
Un’apparizione di luce. La sua sottoveste gioiello trasforma il tessuto in acqua riflessa dal sole, avvolgendo la figura con un bagliore intimo e potente. Voto: 9
Emily Blunt
Una regina che attraversa la sala con un abito Tamara Ralph disegnato come fosse scolpito nel cristallo. I pendenti Tiffany & Co. brillano come rubini accesi, il rossetto fucsia in pendant accende un sorriso radioso. Ogni passo è un’applauso. Voto: 10

Benny Safdie
Il genio indipendente sceglie l’ironia: calzini giallo ocra sotto lo smoking. Un gesto leggero che spiazza, un dettaglio che diventa dichiarazione d’identità. Voto: 8
Madalina Diana Ghenea
Un’apparizione barocca. Il velo scenografico firmato Andrea Brocca sembra voler oscurare i flash più che catturarli. L’effetto è teatrale, ma troppo per la cornice veneziana. Voto: 4,5
Dwayne Johnson
Gigante gentile, vestito di grigio perla. La camicia aperta, i gioielli Chopard, la presenza scenica che sovrasta qualsiasi abito. Non è l’abito a vestire lui, è lui a dare vita all’abito. Voto: 6,5

La sesta giornata del Festival ha dimostrato che Venezia non è solo il luogo dove si celebrano film, ma dove il cinema stesso prende corpo nei dettagli sartoriali e nei gesti. Gli abiti non sono semplici vestiti, ma sceneggiature da indossare: il fiocco di Amanda Seyfried, il cristallo di Emily Blunt, le onde rétro di Thomasin McKenzie. Sul tappeto rosso, ogni passo è una scena, ogni sguardo una storia, ogni abito un ricordo che resterà inciso, come un fotogramma sospeso tra sogno e realtà.