Leslie Nielsen, nato nel 1926 a Regina, nel cuore del Saskatchewan canadese, era figlio di un ufficiale della Royal Canadian Mounted Police e di una madre gallese.

In gioventù, fu costretto a convivere con una disciplina ferrea che lo spinse a cercare rifugio nell’arte della recitazione, dapprima per necessità, poi per vocazione. Dopo un breve periodo nell’Aeronautica canadese, Nielsen si trasferì a New York dove studiò recitazione alla prestigiosa Neighborhood Playhouse e all’Actors Studio, iniziando un percorso professionale che lo avrebbe portato a interpretare più di 220 personaggi in oltre 100 film e 1500 programmi televisivi. Prima di diventare un’icona comica, Nielsen fu un rispettato attore drammatico, protagonista di pellicole come Il pianeta proibito (1956) e L’avventura del Poseidon (1972), dove il suo volto austero e la voce profonda gli permisero di incarnare autorità e controllo. Tuttavia, la vera svolta della sua carriera arrivò nel 1980, con L’aereo più pazzo del mondo (Airplane!), pellicola che trasformò l’arte della parodia cinematografica.

Il genio comico dei registi Zucker, Abrahams e Zucker stravolse le regole, e Nielsen, nel ruolo del dottor Rumack, giocò una partita magistrale: recitare battute assurde con serietà adamantina, creando un contrasto irresistibile che generava ilarità senza che lui tentasse mai di “far ridere”. Questo approccio definì uno stile che Nielsen avrebbe perfezionato nelle opere successive, abbandonando il dramma per abbracciare l’assurdo. Fu il tenente Frank Drebin nella trilogia Una pallottola spuntata (1988–1994) a cristallizzarlo nella memoria collettiva: un poliziotto goffo, ignaro del caos che lo circonda, capace di affrontare le situazioni più ridicole con un’impassibilità esilarante. Drebin divenne uno dei personaggi più iconici del cinema comico, incarnando un nuovo modo di fare umorismo: quello che nasce dall’apparente serietà.

Nielsen era un maestro del nonsense, e il suo talento risiedeva nella capacità di rendere credibile l’assurdo, senza mai perdere la compostezza. La sua filmografia è costellata di parodie celebri: Riposseduta (1990), Dracula morto e contento (1995), Mr. Magoo (1997), Scary Movie 3 e 4, fino a Superhero – Il più dotato fra i supereroi (2008). In Italia, il suo cameo in S.P.Q.R. – 2000 e ½ anni fa al fianco di De Sica e Boldi è diventato cult. Nonostante la sua morte nel 2010, Nielsen è rimasto un riferimento assoluto per la comicità demenziale, e il suo stile ha influenzato generazioni di attori comici, tra cui figure come Steve Carell e Will Ferrell.

Oggi, a distanza di oltre tre decenni dal primo Una pallottola spuntata, Hollywood tenta di raccogliere la sua eredità con un reboot della saga: il nuovo capitolo, in uscita il 30 luglio 2025, vede protagonista Liam Neeson nel ruolo di Frank Drebin Jr., figlio del leggendario tenente. La regia è affidata ad Akiva Schaffer, noto per il suo lavoro con The Lonely Island e film come Chip ‘n Dale: Rescue Rangers, mentre la produzione è curata da Seth MacFarlane, autore di Family Guy e grande estimatore del cinema parodico. Il casting è sorprendente: accanto a Neeson, che ha dichiarato di aver studiato Nielsen per capire come “non cercare di essere divertente ma esserlo attraverso la serietà”, troviamo Pamela Anderson, Paul Walter Hauser, Kevin Durand e Danny Huston.

Un mix tra generazioni e generi che promette di rinnovare la comicità slapstick per i tempi moderni, senza tradirne le origini. Il trailer, già virale, mostra gag visivamente travolgenti, inseguimenti impossibili e dialoghi al limite dell’assurdo, sempre guidati da un Neeson impassibile e credibile nella sua versione di Drebin Jr. L’interesse per il film è altissimo, ma è proprio l’eredità di Nielsen la vera protagonista: impossibile non fare confronti, impossibile non ricordare come un attore drammatico seppe trasformarsi nel re dell’ironia involontaria. Questo reboot non è solo un tentativo commerciale, ma anche un omaggio a un modo di fare cinema che oggi sembra sempre più raro, quello che fa ridere giocando con la serietà, quello che Leslie Nielsen ha elevato ad arte. E se il nuovo Drebin Jr. riuscirà a farci ridere senza mai cercare di farlo, sarà solo perché cammina sul sentiero tracciato dal più improbabile e geniale attore comico che il cinema abbia conosciuto.

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