21 luglio 1951 – per sempre.

Oggi, nel giorno in cui sarebbe nato, celebriamo Robin Williams. Non solo un attore. Non solo un comico. Ma un’anima gentile che ha trasformato il dolore in arte, la fragilità in empatia, la risata in rifugio.

Robin Williams non ha interpretato i personaggi. Li ha amati. Li ha indossati come fossero abiti scomodi, a volte strazianti, sempre veri. Ha dato voce ai reietti, ai folli, ai sognatori. E ogni volta, nel farlo, sembrava dirci: “Anche tu sei degno d’amore, anche tu puoi farcela”.

Dall’improvvisazione al mito

Esploso con la serie Mork & Mindy negli anni ‘70, Robin portava dentro di sé un’urgenza creativa irrefrenabile. L’improvvisazione era il suo respiro. In un’industria che incasella, lui scardinava. Saltava da un ruolo all’altro come in una danza schizofrenica e geniale: dal professore idealista de L’attimo fuggente al papà travestito de Mrs. Doubtfire, dallo psicologo ferito di Will Hunting al dj ribelle di Good Morning, Vietnam.

Ogni interpretazione era un abbraccio. Uno specchio. Un modo per dirci che l’umanità è fatta di sfumature, non di etichette.

Alcuni dei suoi film indimenticabili:

L’attimo fuggente (1989) – “Carpe diem”, diceva. E ci ha insegnato a vivere ogni giorno come fosse poesia. Mrs. Doubtfire (1993) – Dietro la comicità, il grido di un padre disposto a tutto per i propri figli. Will Hunting – Genio ribelle (1997) – Un Oscar meritato. Un monologo che ancora oggi toglie il fiato. Good Morning, Vietnam (1987) – Comicità e tragedia, sul filo di un microfono. L’uomo bicentenario, Patch Adams, Aladdin (la voce del Genio): ogni performance è diventata parte di noi.

Una luce che brillava anche nel buio

Robin Williams lottava con i suoi demoni. Con la depressione, con la dipendenza, con un mondo interiore che spesso non trovava pace. Eppure, anche nei momenti più bui, ha continuato a dare. A far ridere. A far piangere. A far pensare.

Ci ha lasciato nel 2014. Ma la sua voce – quella risata, quella carezza nascosta dietro ogni battuta – non se n’è mai andata davvero.

“Ti ricorderemo sempre, Robin”

Perché sei stato il Genio che esaudisce i desideri.

Il Professore che apre le menti.

Il Papà che fa ridere e piangere.

L’Uomo che ci ha insegnato che essere sensibili non è una debolezza, ma un superpotere.

Grazie per tutto, Robin.

Oggi il mondo ti celebra. Ma in realtà…

non ha mai smesso di sentirti vicino.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical