Tron è sempre stato all’avanguardia. È una scelta voluta: se si vuole raccontare la storia di un mondo virtuale ultra-avanzato, è necessario essere all’avanguardia. L’originale del 1982 era esattamente questo, un pioniere degli effetti visivi al servizio di una storia che ha anticipato l’ascesa di… beh, tutto ciò che è venuto dopo. Tron: Legacy ha portato tutto questo a un livello superiore nel 2010, facendo un salto quantico nella concezione della “Griglia” con immagini neon selvagge e realizzando uno dei primi sequel di successo (ehi, è nel titolo) molto prima che Hollywood ne diventasse dipendente. Ora arriva Tron: Ares, una nuova evoluzione che catapulterà il pubblico in un futuro verso cui sta già correndo senza rendersene conto.
Un nuovo Tron significa un altro gigantesco passo avanti nella creazione del mondo digitale del film. ILM sta trattando il processo di lavorazione di Ares come se fosse “il Santo Graal della computer grafica”, ha dichiarato il regista Joachim Rønning a Empire. Anche in un panorama saturo di blockbuster, promette cose che il pubblico non ha mai visto prima, destinate a “elevare” il mondo e portarlo “al livello successivo”, tra cui i movimenti della telecamera controllati dal movimento su The Grid, progettati come se l’obiettivo fosse azionato da una macchina piuttosto che da un uomo. “L’idea era che un programma filmasse un programma”, spiega. “Quindi è girato da un robot”.
Per Steven Lisberger, creatore dell’originale Tron, questo tipo di innovazione è la chiave di tutto. “Nasce qualcosa che all’epoca è troppo all’avanguardia. Poi il mondo reale lo raggiunge”, afferma, riflettendo sull’eredità della saga. Ora, in Ares, il mondo di Tron si scontrerà con la nostra realtà, portando le Light Cycle nelle strade delle città, dove taglieranno le auto a metà. “È diventato un simbolo del nostro modo di cavalcare questa tecnologia che va più veloce di quanto avessimo mai immaginato”, dice Lisberger dell’immagine più iconica di Tron. “Ci siamo integrati in essa e la sua velocità è sbalorditiva. E in Ares, è una metafora del fatto che questa tecnologia sta attraversando ogni parte della nostra realtà”.
Ares arriva proprio al momento giusto, quindi. Ogni giorno che passa, l’intelligenza artificiale invade sempre più la nostra vita quotidiana. “Il film tocca tutti questi aspetti”, afferma Greta Lee, che interpreta la programmatrice Eve Kim in Past Lives. “Durante le riprese, molti giorni avevamo i brividi, perché le idee che [Lisberger] aveva messo in atto anni fa non solo sono ancora attuali, ma sono sotto i nostri occhi. Ineludibili”. Non c’è mai stato un momento migliore per il ritorno di Tron.
fonte: Empire