Il finale esplosivo della terza stagione di Squid Game ha lasciato il pubblico con il fiato sospeso, ma è stata un’apparizione fulminea a rubare la scena: quella di Cate Blanchett. Un cameo? Forse. Ma a giudicare dal tono criptico della scena e dall’eco narrativa che lascia dietro di sé, potrebbe trattarsi di qualcosa di molto più grande.
Blanchett appare negli ultimi minuti, in un ambiente sterile e glaciale, osservando a distanza gli sviluppi finali del gioco coreano. Il suo sguardo è tagliente, calcolatore. Non dice quasi nulla, eppure la sua presenza è carica di significato. Non è lì per caso.
Il personaggio, di cui non conosciamo ancora il nome, sembra incarnare una figura di potere, forse una supervisora, forse la mente dietro un’altra arena. Ma una cosa è certa: non appartiene al mondo che abbiamo visto finora. I dettagli sono eloquenti, l’accento, l’ambientazione diversa, persino il modo in cui viene inquadrata, tutto suggerisce una possibile espansione della narrazione. Una nuova sede dei giochi. In un nuovo continente.
E se la sua comparsa fosse il preludio a una versione occidentale di Squid Game?
L’idea non è poi così folle. Fin dalla prima stagione, la serie ha accennato a un’organizzazione internazionale e alla possibilità che i giochi non siano un fenomeno unicamente sudcoreano, ma una rete globale, frammentata in diverse sedi e culture. Con la crescente attenzione mondiale e il successo planetario della serie, una diramazione “occidentale” sembra un’evoluzione quasi inevitabile.
Cate Blanchett, con la sua aura aristocratica e inquietante, sarebbe perfetta per incarnare una nuova forma di controllo, forse ancora più sottile e spietata. Una versione occidentale dei giochi potrebbe esplorare dinamiche sociali, economiche e morali diverse, offrendo uno sguardo altrettanto feroce sull’umanità… ma con un nuovo volto, nuove regole e nuove vittime.
Per ora possiamo solo speculare. Ma se c’è una cosa che Squid Game ci ha insegnato, è che dietro ogni maschera e ogni apparente “coincidenza”, si nasconde sempre un gioco più grande.