Un viaggio nel tempo tra politica galattica, tragedia classica e rinascita di un mito

Il 19 maggio 2005 debuttava nei cinema Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith, il capitolo conclusivo della trilogia prequel diretta da George Lucas. A distanza di vent’anni, il film continua a suscitare emozioni e riflessioni tra fan, critici e nuovi spettatori, riaffermando la sua importanza come pietra miliare nella saga di Star Wars e come potente tragedia moderna mascherata da space opera.


UN FILM DENSO DI TENEBRA

A differenza dei suoi predecessori (La Minaccia Fantasma e L’Attacco dei Cloni), La Vendetta dei Sith ha goduto fin da subito di un’accoglienza più calorosa. Con un tono cupo, maturo e carico di pathos, il film racconta la discesa di Anakin Skywalker verso il Lato Oscuro, fino alla sua trasformazione definitiva in Darth Vader.

Il film non è solo la cronaca di una caduta, ma anche la rappresentazione della morte della Repubblica Galattica e della nascita dell’Impero. Lucas intreccia abilmente temi politici, etici e personali, in una narrazione che echeggia la tragedia greca e lo Shakespeare più crudo.


ANAKIN E PADMÉ: UNA STORIA D’AMORE (E PERDITA)

Al centro della pellicola c’è il rapporto tra Anakin e Padmé Amidala. Il loro amore è destinato alla rovina, minato dai sogni premonitori, dalla paura della perdita e dalla manipolazione di Darth Sidious/Palpatine. Anakin si ritrova diviso tra l’affetto per sua moglie, il dovere verso l’Ordine Jedi e la promessa di un potere capace di sconfiggere la morte stessa.

Hayden Christensen offre una delle sue prove più intense, mostrando un Anakin fragile, tormentato, impulsivo. Natalie Portman, nei panni di Padmé, incarna la dolcezza e il dolore, diventando testimone impotente della metamorfosi dell’uomo che ama.


LORD SIDIOUS E LA FINE DELL’ORDINE JEDI

Il Cancelliere Palpatine, interpretato da Ian McDiarmid, si conferma come uno dei villain più affascinanti della saga. Il suo piano, orchestrato con calma e precisione sin da La Minaccia Fantasma, culmina con l’Ordine 66, la brutale eliminazione dei Jedi in tutta la galassia. È una delle sequenze più strazianti della saga, accompagnata dalla struggente colonna sonora di John Williams.

Il Maestro Yoda e Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor, in una performance ormai iconica) tentano di salvare ciò che resta dell’Ordine, ma il destino è ormai segnato.

LA NASCITA DI DARTH VADER

Il duello finale tra Obi-Wan e Anakin su Mustafar è uno dei momenti più intensi dell’intera saga. Coreografato con cura maniacale, è il culmine emotivo e narrativo del film. Il grido di Obi-Wan, “Tu eri il Prescelto!”, è diventato un’eco indelebile nella memoria collettiva.

La scena in cui Darth Vader, ormai intrappolato in un’armatura nera e incatenato al suo nuovo padrone, scopre la morte di Padmé, segna la completa perdita di Anakin Skywalker. Il celebre “Noooo!” finale, spesso deriso, oggi viene rivalutato come simbolo del dolore puro di un uomo annientato.


IMPRONTA VISIVA E SONORA

Tecnicamente, La Vendetta dei Sith fu un trionfo. Fu il primo film della saga interamente girato in digitale ad alta definizione. Le ambientazioni, i mondi alieni, i duelli a colpi di spada laser: tutto fu reso con una ricchezza visiva che ancora oggi regge il confronto.

John Williams compose una colonna sonora memorabile, con tracce come “Battle of the Heroes” che affiancano le classiche “Duel of the Fates” e “Imperial March” con efficacia emotiva e narrativa.


EREDITÀ E RIVALUTAZIONE

Nei vent’anni successivi, Episodio III è stato oggetto di una profonda rivalutazione. Considerato da molti come il miglior film della trilogia prequel, è anche uno dei capitoli preferiti di una nuova generazione di fan cresciuta proprio con questi film.

Ha influenzato serie successive come The Clone Wars, Rebels e Obi-Wan Kenobi, che hanno ulteriormente esplorato le conseguenze della caduta di Anakin. Hayden Christensen stesso è tornato a interpretare il personaggio sia in Obi-Wan Kenobi che in Ahsoka, riscuotendo un’accoglienza calorosissima da parte del pubblico.


UNA TRAGEDIA MODERNA, UN CLASSICO IMMORTALE

A vent’anni dalla sua uscita, La Vendetta dei Sith si impone come un’opera fondamentale non solo nella saga di Star Wars, ma nel panorama cinematografico contemporaneo. È una tragedia moderna, un racconto di potere, paura, amore e perdita. È il momento in cui la galassia lontana lontana ha davvero perso la sua innocenza.

E mentre nuove generazioni riscoprono la saga, questo film resta lì, sospeso tra il mito e la memoria, tra le stelle e il cuore.


CURIOSITÀ DIETRO LE QUINTE

1. Il duello più lungo della saga
Il combattimento tra Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker su Mustafar è il più lungo della saga, durando circa 12 minuti. Hayden Christensen ed Ewan McGregor si allenarono per mesi con esperti di scherma e arti marziali per eseguire tutte le coreografie senza l’uso di stuntmen.

2. Una vera pioggia di lava (quasi)
Le riprese dello scontro su Mustafar si basarono su vere eruzioni vulcaniche filmate in Sicilia, sul monte Etna, avvenute proprio mentre si girava il film. Queste riprese furono integrate digitalmente per dare maggiore realismo al pianeta lavico.

3. Il cameo nascosto di George Lucas
Il creatore della saga, George Lucas, fa un breve cameo nel film: lo si può vedere vestito con abiti blu scuro come il barone Papanoida, seduto fuori dall’opera dove Anakin incontra Palpatine. È la sua unica apparizione nella saga.

4. La scena “vietata” a Natalie Portman
Una scena eliminata vedeva Padmé e Bail Organa discutere della possibilità di resistere al crescente potere dell’Impero. Era l’embrione dell’Alleanza Ribelle, ma Lucas la tagliò perché avrebbe tolto attenzione al destino tragico di Anakin e Padmé.

5. La trasformazione vocale di Vader
Anche se Hayden Christensen indossa l’armatura di Darth Vader nella scena finale, la voce è quella storica di James Earl Jones. Per mantenere la continuità con la trilogia originale, Lucas chiamò l’attore per registrare poche battute… tra cui il famigerato “Noooo!” Anche nella versione Italiana venne ingaggiato il nostro grandissimo Massimo Foschi anche lui voce originale di Fener.

6. Il titolo alternativo (e finto)
Durante le riprese, il titolo di produzione segreto era The Bridge, per depistare i curiosi. Ma Lucas aveva considerato anche altri titoli reali, tra cui The Creeping Fear, poi scartati perché poco in linea con il tono epico e tragico del film.

7. Gli occhi gialli di Anakin
Per sottolineare la sua completa corruzione, Anakin mostra brevemente occhi gialli da Sith, simili a quelli di Darth Maul. Lucas fu inizialmente incerto sull’effetto, ma lo mantenne per rafforzare visivamente la sua trasformazione.

8. La tragedia del “Non sei tu a uccidere Padmé”
Una linea di dialogo tagliata mostrava che Palpatine mente ad Anakin facendogli credere di aver ucciso Padmé con la sua rabbia. In realtà, secondo Lucas, è la disperazione e il cuore spezzato che portano Padmé alla morte, non le ferite fisiche.

9. Una nota musicale nascosta
Durante la scena in cui Anakin si confronta con Palpatine all’Opera Galattica, John Williams inserisce sottilmente alcune note della Marcia Imperiale nella colonna sonora, anticipando musicalmente la futura identità di Darth Vader.

10. L’ultimo “ciak” di Lucas come regista
La Vendetta dei Sith è, ad oggi, l’ultima pellicola interamente diretta da George Lucas. Dopo questo film, Lucas ha passato ufficialmente il testimone, con la vendita della Lucasfilm alla Disney nel 2012.

Dati d’incasso

  • Budget di produzione: circa 113 milioni di dollari
  • Incasso globale: circa 868,4 milioni di dollari
    • USA: 380,3 milioni
    • Internazionale: 468,7 milioni
  • Incasso in Italia: circa 11,3 milioni di dollari
  • Record: miglior apertura mondiale per un film uscito di giovedì, con 50 milioni di dollari nel primo giorno.

Recensioni internazionali

Il film ha ricevuto recensioni generalmente positive, considerate migliori rispetto ai due prequel precedenti.

  • Metacritic: punteggio medio di 68/100
  • Rotten Tomatoes: 79 da parte del pubblico e 66 da parte della stampa

Critiche positive:

  • ReelViews: “Solo ora possiamo davvero ammirare il vasto arazzo che George Lucas e i suoi maghi della ILM hanno impiegato quasi tre decenni a tessere.”
  • Chicago Reader: “Due prequel di preparazione danno i loro frutti nel politicamente risonante ‘Revenge of the Sith’.”

Critiche negative:

  • San Francisco Chronicle: “Il film è lento.”
  • The New Yorker: “L’opinione generale è che ‘Revenge of the Sith’ rappresenti un miglioramento rispetto ai due episodi precedenti, ‘La minaccia fantasma’ e ‘L’attacco dei cloni’. Vero, ma solo nello stesso modo in cui morire per cause naturali è preferibile alla crocifissione.

Buon Compleanno e… “che la forza sia con te”

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