Un nuovo linguaggio per dire “ti amo”.
C’è un battito nuovo nel linguaggio delle storie. Un battito che non si sente con le orecchie, ma con gli occhi. Che pulsa tra le fotografie, si insinua nei disegni, esplode nei silenzi tra una tavola e l’altra. Si chiama Love Shall Not e non è solo un libro, né una graphic novel, né una serie. È tutto questo e molto di più: una vertigine narrativa che mescola cinema, fumetto, scrittura e realtà.
Due autori, un esperimento poetico Nato dalle menti visionarie di Manlio Castagna e Marco Magnone, due voci già amate dalla letteratura per ragazzi, Love Shall Not è il primo photographic novel al mondo. Un esperimento audace, poetico e necessario che osa dove altri si fermano, e sceglie di raccontare l’adolescenza con gli strumenti dell’adolescenza: immagini forti, sovrapposizioni grafiche, montaggio emozionale. Un linguaggio ibrido e diretto, che vibra come un videoclip, ma resta addosso come una poesia.
Una notte, due coppie, un mondo che brucia. Il progetto si articola in due volumi — Farfalle e Iene — che scorrono come due lati dello stesso vinile. Il primo, in uscita il 6 maggio, ci porta in una notte d’estate, in una villa che sembra uscita da un sogno o da una canzone di Sufjan Stevens. Lì, due coppie — Vins e India, Camila ed Ercole — si cercano, si sfiorano, si sfidano. Non perdersi è già un atto rivoluzionario.
Volti nuovi per storie antiche come il cuore. A interpretare Vins c’è Andrea Arru, volto noto della Gen Z grazie a Di4ri su Netflix. Accanto a lui, Sofia Bulgarelli, luminosa e intensa, dà corpo a India, una ragazza che non ha paura di amare con tutte le lettere. A dirigere l’orchestra silenziosa che tiene insieme i fili del progetto, Renata Gorgani, che firma una direzione editoriale coraggiosa, capace di oltrepassare il confine del graphic novel per entrare in una nuova dimensione narrativa.
Fotografie che sentono, disegni che parlano. Le immagini non illustrano: sentono. Ogni fotografia, trattata come un frame cinematografico, si intreccia con il disegno, creando un effetto sospeso, liquido, quasi onirico. È come se le emozioni avessero finalmente trovato una casa: quella in cui le farfalle nello stomaco convivono con le ombre sotto gli occhi.

Una villa, ottanta cuori, una visione. Girato nella maestosa Villa Gonzaga di Volta Mantovana, Love Shall Not ha coinvolto oltre 80 persone, tra attori, comparse e tecnici, in una produzione che somiglia a un film indipendente eppure si legge come un libro. Ogni pagina è un’inquadratura, ogni battuta un sussurro nel buio.
L’amore non ha confini. Non è un caso che il progetto stia già viaggiando fuori dai confini: Spagna e Polonia ne hanno acquisito i diritti, e altri Paesi sono pronti a seguirli. Perché l’adolescenza — quando raccontata con onestà e bellezza — è una lingua universale. E Love Shall Not la parla con voce nuova, senza mai tradirla.
Un giuramento in forma di libro. Con questo titolo, che suona come un giuramento, Editrice Il Castoro apre un varco nel futuro della narrazione per ragazzi. Perché ci sono storie che non si devono spiegare, ma solo attraversare. E amori che, nonostante tutto, non devono morire.