A Cinecittà si accendono i riflettori, ma è il cuore del cinema italiano a brillare più forte. Una sera sospesa nel tempo, in cui l’eleganza diventa linguaggio, il tappeto rosso si fa sogno e le luci danzano sui volti di chi, con arte e passione, ha scritto un’altra pagina di bellezza.

La notte dei David di Donatello 2025 si apre con il passo lieve di Carlotta Gamba, che avanza come una nota d’arpa. Torino le ha dato i natali, il cinema la gloria. In Chanel, tra maglia laminata e spalline sottili, sembra scolpita nella luce. Il suo volto chiaro, appena sfiorato dal trucco, racconta una bellezza discreta e potente. (Voto: 7)
Poi arriva Martina Scrinzi, l’anima di Vermiglio, con un abito cielo sulle spalle e un diamante tra i pensieri. Il drappeggio accarezza i fianchi come una poesia mai letta, mentre le onde dei capelli, da diva d’altri tempi, le scivolano intorno al viso. (Voto: 7,5)
Tecla Insolia è un incanto barocco: trasparenze, pizzo, seta, e quella firma di Valentino che la veste come una visione dal passato. Due candidature e uno stile che rifiuta di essere addomesticato. Scomposta, intensa, magnetica. (Voto: 9)

Elena Sofia Ricci, diva con lo sguardo di chi ha visto il tempo passare, posa accanto a Pupi Avati, monumento di emozioni. Lei in paillettes firmate Armani, lui avvolto nei pensieri. Due volti del cinema che resiste e si rinnova. (Voti: Ricci 8 – Avati 7)
Celeste Della Porta, che ha incantato il grande schermo nei panni di Partenope per Sorrentino, appare sul tappeto rosso come una sirena risalita dal fondo del tempo. Sensuale, misteriosa, in equilibrio perfetto tra mito e modernità. L’abito nero con le rouches firmato Alessandra Rich danza con ogni suo passo, mentre le collane di diamanti Garatti brillano come conchiglie di luce al collo. Il tocco finale è lo styling firmato Amelianna Loiacono, che la trasforma in un sogno elegante e indimenticabile. (Voto: 8,5)
Luisa Ranieri sceglie il cioccolato del silenzio e lo trasforma in eleganza. L’abito a sirena disegna una femminilità che sa di mare e di terra, di profondità nascoste. I gioielli Bulgari aggiungono luce a una donna che brilla da sé. (Voto: 7,5)
Arrivano insieme, come nei film che durano: Barbara Ronchi e Alessandro Tedeschi, in un nero che è promessa di eternità. Lei, splendida in Armani, indossa la notte come un segreto prezioso. Lui la accompagna con misura e classe. (Voti: Ronchi 9 – Tedeschi 8)
Monica Bellucci è tempesta e classicità. Nel suo completo mannish, il femminile si fa potenza. Cravatta larga, blazer oversize, occhiali da sole: una sfida al tempo, una firma sulla pelle della serata.(Voto: 7,5)

Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino sono il rosso e il nero, l’amore e l’eleganza. Lei, con tubino e labbra di fuoco; lui, in smoking d’ombra. Insieme, rubano lo sguardo come coppie di cinema che non si dimenticano. (Voto: 9 per entrambi)

Valeria Golino, musa di L’Arte della Gioia, cammina nella sua tuta champagne come dentro una galassia privata. Perline, cristalli, e la solita, indomabile naturalezza dei suoi capelli muschiati. (Voto: 7)

Sul palco della conduzione, Mika gioca con i codici dello stile e vince. Il suo smoking bicolore, blu come la notte e nero come le ombre, racconta una festa che è anche arte. (Voto: 8,5)

E quando ormai il cielo sembrava aver dato tutto, è Timothée Chalamet a far esplodere il firmamento. Il divo più atteso, l’uomo che incarna il nuovo romanticismo del cinema, sfila per la prima volta mano nella mano con Kylie Jenner, musa contemporanea, icona del desiderio.
Entrambi in nero, stretti, innamorati, sembrano usciti da un fotogramma perfetto: lei, avvolta in un abito lungo con le spalline sottili, dove la semplicità diventa seduzione; lui, nel velluto profondo del suo completo, impreziosito da una spilla floreale che pare un segreto appuntato sul cuore. (Voti: Kylie Jenner 8 – Timothée Chalamet 9)